Humbertium covidum, la specie di “verme piatto” nuova alla scienza scoperta in provincia. Il ricercatore: “Potenzialmente dannosa per l’ecosistema”

L’Humbertium covidum è un verme piatto terrestre (Platyhelminthes: Geoplanidae) di colore scuro e con la testa a forma di martello scoperto nel 2019 in provincia di Treviso: lungo una trentina di millimetri, deve il suo nome al contesto che ha interessato la sua recente scoperta.

La natura da predatore di H. covidum, sul quale è ancora in corso un’approfondita ricerca scientifica internazionale, potrebbe costituire un’ulteriore minaccia per la biodiversità del territorio: questo perché si tratta di una specie esotica alla fauna potenzialmente in grado di interferire con l’ecosistema locale. Interessante è, come spiega l’entomologo che l’ha scoperto, il dottor Enrico Ruzzier, che attualmente l’origine di questa specie rimanga ignota.

Il ricercatore, precedentemente in forze al Museo di Storia Naturale di Londra e ora all’Università di Padova, racconta di com’è avvenuto il primo incontro con l’organismo, ovvero dalla segnalazione di un cittadino residente in provincia di Treviso: “Da diversi anni mi interesso della biodiversità del territorio – spiega – e soprattutto in questi ultimi anni ho ricolto il mio interesse nei confronti delle specie esotiche e invasive. I cittadini e quindi la Citizen Scienze sono per noi ricercatori una risorsa importantissima per monitorare il nostro territorio. Succede ancora che io venga contattato per le segnalazioni di alcuni cittadini, come in questo caso. Tramite passaparola, quindi, a settembre 2019 ho ricevuto una descrizione particolare da una persona che notava nel proprio giardino una miriade di organismi non identificabili”.

Come spiega l’esperto, è piuttosto raro trovare grandi quantità di esemplari di una stessa specie sconosciuta o poco nota: in genere se ne trovano campioni singoli e per questo difficili da esaminare da vivi. Nel giardino in questione, invece, non appena la temperatura si innalzava, centinaia di questi “vermi dalla testa a martello” si spostavano sul marciapiede davanti a casa e per un metro lungo la parete.

Al proprietario del giardino dove sono apparsi è stato richiesto del materiale fotografico, così da tentare un riconoscimento a distanza: “Cominciava a diventare sempre più interessante – afferma Ruzzier, – perché le immagini non corrispondevano a nessun verme piatto terrestre al momento noto per l’Italia. Per esserne certi, essendo la specie piuttosto anonima, nera e con qualche striatura gialla, era necessario raccogliere dei campioni vivi ed esaminarli in laboratorio”.

“Abbiamo prodotto dei video e delle fotografie in alta risoluzione e assieme al dottor Jean-Lou Justine del Museo di Storia Naturale di Parigi abbiamo intuito che questa specie di verme non corrispondesse a nulla di quanto attualmente noto alla scienza. I risultati derivanti da alcuni esemplari spediti in Australia per le analisi morfologiche e il sequenziamento del genoma mitocondriale ci ha permesso di comprendere che, effettivamente, si trattava di una specie esotica la cui identità era però sconosciuta”.

“Il fatto che si tratti di un organismo esotico si è rivelata la minore delle novità: H. covidum è sconosciuto alla scienza ma soprattutto non si conosce il suo Paese d’origine!”.

H. covidum, come altri vermi piatti terresti, è un predatore di lumache e lombrichi. Essendo estraneo alle nostre faune, e mancando agenti di controllo quali i predatori, la specie può qui potenzialmente turbare l’ecosistema del nostro suolo“.

“Sia chiaro: non è detto – precisa il dottor Ruzzier – che arrivi al punto di intaccare seriamente l’ecosistema, ma è giusto sapere che questo può accadere. Per questo abbiamo bisogno di mappare la presenza e monitorare questa ed altre specie esotiche e soprattutto raccogliere informazioni circa il suo Paese d’origine”.

(Foto: Pierre Gros).
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