I primi tre interventi chirurgici nella Cittadella della Salute in diretta con Zaia: “Ospedali ultratech, essenziali e “usa e getta””

Il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi e il presidente della Regione Luca Zaia

Tre interventi chirurgici in diretta con il presidente della Regione Luca Zaia e il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi, una platea di giornalisti e dirigenti dello staff medico, all’apertura ufficiale della Cittadella della Salute, che da sabato scorso 18 novembre è operativa.

Dall’Unità Operativa di Chirurgia Generale 1, un intervento su paziente affetto da tumore al pancreas con il direttore dottor Marco Massani, dalla UOCG 2 un’operazione su un paziente affetto da epatocarcinoma al fegato con il direttore prof. Giacomo Zanus, mentre dall’Unità Operativa di Chirurgia Senologica un intervento su una paziente cinquantenne affetta da tumore al seno con il direttore dottor Paolo Burelli.

Sono questi i primi interventi chirurgici, con un ampio uso di attrezzature digitali (per esempio, nell’intervento al fegato, un dissettore a ultrasuoni e un coagulatore) che hanno avuto luogo questa mattina, martedì 21 novembre, nelle tre sale operatorie completate, collaudate e attivate dall’Ulss 2, e che segnano il completamento della realizzazione degli aspetti tecnologici che caratterizzeranno il nuovo approccio ultratecnologico dell’ospedale. 

Francesco Benazzi e Luca Zaia

L’allestimento dell’edificio 29 High Care era iniziato dopo l’inaugurazione della struttura il 29 dicembre 2022: attualmente è stato portato a termine il trasferimento di circa 150 pazienti su 450 totali, mentre per quanto riguarda lo staff, coinvolgerà circa 50 medici, 60 infermieri e 30 operatori sociosanitari.

Luca Zaia

L’High Care, con 60 mila metri quadri su sei livelli, avrà 450 posti letto e sarà dedicato a tutti i reparti ad alta complessità tecnologica, sale operatorie, terapie intensive e subintensive (con 96 posti letto), radioterapia, diagnostica per immagini e medicina nucleare. Al livello B, il blocco a est rappresenta un ospedale nell’ospedale, specificamente dedicato all’area materno-infantile: il nido, 50 posti letto, 10 sale parto (1 parto in acqua), terapia intensiva neonatale e pediatrica e 2 sale operatorie per taglio cesareo.

Il primo dato che mette in evidenza il direttore generale Benazzi sono i 1.500 chilometri di cavi che descrivono reparti sempre più connessi tra loro, che introducono l’aspetto della telemedicina e contestualizzano gli investimenti della Regione in attrezzature. Sono le premesse per un ospedale che, come ha detto più volte Zaia nel suo intervento, vuole essere sempre meno analogico e sempre più digitale, con tecnologie che sfruttano l’intelligenza artificiale a supporto dei professionisti.

Zaia guarda in diretta l’operazione e comunica con la sala operatoria

Un ospedale che però nella visione della Regione deve mantenere l’essenzialità, sia pure il brutalismo, di un edificio non per forza permanente: “L’infezione ospedaliera è un rischio che dobbiamo prevenire costruendo strutture che siano “usa e getta”. Nel costruire dobbiamo considerare gli ospedali fatiscenti e costruirli con la logica di essere pronti, tra cinquant’anni o cento, a essere demoliti. Questo perché la cosa più importante per un ospedale è che sia funzionale: bisogna solo entrare e guarire”.

Si è parlato, di nuovo, della carenza dei medici, circa 50 mila in Italia e 3.500 in Veneto: a riguardo, Zaia ha detto: “Il Veneto sta investendo nella formazione. Però trovo assurdo che il nostro professionista sia obbligato ad andare in pensione e che, se vuole lavorare, l’unica cosa che possa fare sia andare nella medicina privata. Credo che per ogni sostituzione sia opportuno fare un bando e, in caso di assenza di richieste da parte di medici giovani, che il medico possa scegliere di rimanere anche dopo l’età pensionabile. Questa questione della migrazione verso la medicina privata grava sui cittadini. Noi crediamo profondamente nella sanità pubblica, anche perché il privato non può permettersi gli equipaggiamenti che abbiamo noi”.

Benazzi e Zaia entrano all’interno della nuova Cittadella della Salute

“Il rischio – secondo Zaia – è una dicotomia tra i cittadini che si fanno l’autodiagnosi e le iperprescrizioni; un mondo, quindi, che non sta al passo. Non dobbiamo avere paura dell’intelligenza artificiale, è già arrivata a livelli incredibili soprattutto dal punto di vista della medicina, sempre a supporto e mai in sostituzione dei professionisti”.

Dell’empatia ha parlato specialmente Benazzi: anche nel trasferimento dei pazienti si è dovuto considerare quest’aspetto. Anche per questo, le fasi successive del trasloco avranno luogo con una moderata lentezza. Per l’area commerciale della struttura, l’Ulss 2 sta considerando l’idea di un asilo che renda più attrattivo il polo di Treviso per eventuali giovani medici, combinata all’acquisizione di blocchi residenziali vicini al Ca’ Foncello. Per l’estensione del parcheggio, che avrà una tariffa di cinquanta centesimi all’ora per le prime tre ore, si dovrà attendere dicembre.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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