Treviso, Mario Conte incontra Papa Francesco insieme ad altri primi cittadini dell’Anci. Bergoglio: “Pregate per me, sono “sindaco” anch’io”

“Ringrazio Papa Bergoglio per avere ricordato tutti i sindaci d’Italia e per avere ricordato le nostre comunità nelle sue preghiere. Mi è piaciuta molto la similitudine in cui si è definito il sindaco della Chiesa e quindi ha chiesto a noi sindaci di pregare per lui. Ringrazio l’Anci nazionale e il suo presidente Antonio Decaro per questa opportunità che ci ha dato e come sindaco della Città di Treviso ho chiesto a Papa Francesco di ricordare nelle sue preghiere tutta la nostra comunità. È stata un’emozione davvero grande“. 

Mario Conte, primo cittadino trevigiano, commenta così a caldo lo straordinario incontro avuto questa mattina 5 febbraio a Città del Vaticano con il pontefice, che ha accolto una delegazione composta da 160 sindaci italiani.

A guidare gli amministratori locali c’era il presidente nazionale dell’Associazione Comuni italiani, Antonio Decaro. Della delegazione facevano parte il vicepresidente vicario Roberto Pella, il presidente del Consiglio nazionale Enzo Bianco, il segretario generale Veronica Nicotra, la coordinatrice dei presidenti delle Anci regionali Valeria Mancinelli e il coordinatore dei direttori e segretari Marcello Bedeschi, delegato ai rapporti con la Santa Sede per l’organizzazione dell’udienza. Mario Conte era presente in doppia veste: presidente dell’Anci Veneto e sindaco di capoluogo di provincia. 

Oltre ai membri del consiglio direttivo dell’Anci nazionale, della delegazione facevano parte anche i sindaci delle città capoluogo di provincia, tutti con la fascia tricolore. “Pregate per me, sono sindaco anche io” ha detto il pontefice agli amministratori dell’Anci, “La politica sia palestra di dialogo più che contrattazione. A volte ci s’illude che per risolvere i problemi bastino finanziamenti adeguati. Non è vero. In realtà occorre anche un progetto di convivenza civile e di cittadinanza: occorre investire in bellezza laddove c’è più degrado, in educazione laddove regna il disagio sociale, in luoghi di aggregazione sociale laddove si vedono reazioni violente, in formazione alla legalità laddove domina la corruzione. Saper sognare una città migliore e condividere il sogno con gli altri amministratori del territorio, con gli eletti nel consiglio comunale e con tutti i cittadini di buona volontà è un indice di cura sociale”. 

La conclusione dell’udienza è stata affidata alla spontaneità di alcuni bambini, figli dei sindaci, che hanno consegnato a Papa Francesco un omaggio a nome della delegazione dell’Anci.

(Foto: Anci).
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