Il Tar dà ragione al Comune di San Zenone degli Ezzelini per le opere compensative della Superstrada Pedemontana Veneta

È stata pubblicata martedì 27 dicembre la sentenza del Tar del Veneto con la quale è stato accolto il ricorso presentato l’estate scorsa dal Comune di San Zenone degli Ezzelini contro la Regione Veneto per il rispetto dell’accordo sottoscritto nel 2012, attraverso il quale erano previste importanti opere compensative a salvaguardia del ­­­­territorio mai realizzate dalla Regione.

“Il ricorso è fondato – si legge nella sentenza -. La Regione, dunque, è tenuta ad assumere le iniziative necessarie a dare esecuzione all’accordo, avviando la Conferenza di servizi per l’esame della proposta progettuale presentata dal Comune ricorrente entro il termine di giorni 90 dalla comunicazione o notificazione, se anteriore, della presente sentenza”.

“Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto (Sezione Seconda) – continua -, definitivamente pronunciando sul ricorso, lo accoglie e, per l’effetto, ordina alla Regione Veneto di convocare la conferenza di servizi per l’esame della proposta progettuale di Riassetto Viabilistico del tratto urbano della S.P. 248 di San Zenone degli Ezzelini predisposta da Veneto Strade s.p.a. ed approvata dal Comune di San Zenone degli Ezzelini con Deliberazione del Consiglio Comunale numero 37 del 21 ottobre 2020 ha approvato lo studio di fattibilità proposto al riguardo da Veneto Strade ed avente ad oggetto il ‘riassetto viabilistico del tratto urbano della S.P. 248 di San Zenone degli Ezzelini’”.

Alla metà dello scorso giugno, il sindaco Marin aveva inviato una diffida alla Regione Veneto affinché le promesse venissero rispettate relativamente all’accordo di programma per l’esecuzione delle opere compensative socio-economiche della Superstrada Pedemontana Veneta nel suo Comune.

Risale infatti a dieci anni fa l’accordo tra il Comune di San Zenone degli Ezzelini, Veneto Strade, assieme alla Regione del Veneto, Provincia di Treviso e l’allora Struttura Commissariale per la realizzazione della SPV e di interventi di ottimizzazione, mitigazione e compensazione socio-ambientale ritenuti necessari per il migliore inserimento della SPV a San Zenone degli Ezzelini e per limitare l’impatto territoriale, acustico e visivo dell’opera sul territorio attraversato anche ai fini della riqualificazione del centro abitato del capoluogo.

L’accordo di programma, poi ratificato dalla giunta Zaia nel settembre 2012, venne seguito da un primo progetto formulato da Veneto Strade – ritenuto non conforme alle esigenze della comunità – e un secondo progetto rivisto da Veneto Strade e approvato all’unanimità dal consiglio comunale che prevede una consistente riduzione dei costi inizialmente pattuiti, una sola rotatoria a fagiolo, la riqualificazione della piazza centrale e la realizzazione del marciapiede da via Marconi alla piazza per un valore complessivo di 4 milioni e 100 mila euro.

Data l’importanza del progetto, nel tempo si sono susseguite richieste formali e informali e solleciti da parte del sindaco Marin che, però, mai avevano ottenuto risposta.

Tutto questo fino alla decisione della scorsa estate di diffidare la Regione affinché convocasse una Conferenza dei servizi tra i diversi enti coinvolti al fine di concludere l’iter progettuale e avviare i lavori stabiliti nell’accordo.

Con la stessa diffida si precisava che, in mancanza di riscontro entro 30 giorni, il Comune si riservava ogni iniziativa in sede giudiziaria al fine di ottenere l’esecuzione dell’accordo di programma.

E così è stato: non essendo pervenuta alcuna risposta da parte della Regione, il Comune ad agosto ha presentato ricorso al Tar ritenendo che il silenzio serbato dalla Regione del Veneto rispetto alla richiesta di convocazione di una conferenza di servizi sia illegittimo.

Ora l’autorità giudiziaria si è espressa considerando fondate le ragioni del Comune.

La notizia è stata accolta con grande soddisfazione dal sindaco Marin disponibile, oggi come allora, a sedersi fin da subito allo stesso tavolo della Regione per programmare l’avvio delle opere tanto attese della cittadinanza.

“Mi auguro – commenta il sindaco – che questa sentenza chiarisca definitivamente quanto sostenuto con forza dal primo giorno di insediamento della mia amministrazione: le opere promesse vanno realizzate sia per una ragione etica in quanto i cittadini da anni attendevano una sorta di risarcimento a compensazione del passaggio della Pedemontana e dell’apertura del relativo casello in territorio sanzenonese, sia perché di fatto la viabilità del centro di San Zenone rappresenta uno dei nodi più critici del comprensorio”.

“L’esito della sentenza del Tar rincuora – conclude – e ci mette nella condizione di poter finalmente immaginare che l’opera non sia più prorogata, a dispetto di chi mi definì ‘inesperto in quanto sindaco giovane’ e di chi riteneva la diffida ed il ricorso azioni inutili. Ringrazio assessori e consiglieri di maggioranza che mi hanno appoggiato in questo percorso e l’avvocato che ha seguito la vicenda con caparbietà e competenza permettendoci di portare a casa un risultato storico per San Zenone”.

(Foto: Comune di San Zenone degli Ezzelini).
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