Inaugurata al Museo Bailo la mostra “Canova gloria trevigiana”. Vittorio Sgarbi: “Fu portatore di pace. L’arte vince sulla guerra”

Una folla numerosa e attenta ha partecipato nella serata di venerdì 13 maggio all’inaugurazione della mostra “Canova gloria trevigiana. Dalla bellezza classica all’annuncio romantico.

L’Ottocento svelato” al Museo Bailo di Treviso. Borgo Cavour chiuso al traffico ha ospitato una platea di alcune centinaia di persone che hanno potuto visitare in anteprima l’esposizione, che resterà aperta fino al 25 settembre.

“La parola chiave per me è emozione – ha dichiarato il sindaco Mario Conte – e siamo orgogliosi perché questa mostra è stata concepita durante il lockdown. Qui c’è davvero tanta bellezza e un forte legame col territorio, a partire dalla sua Possagno”.

Giuseppe Pavanello, curatore della mostra ha messo in evidenza gli elementi principali del percorso espositivio, a partire dall’ingresso, dove le opere esposte, pur in uno spazio ristretto vengono valorizzate dalla luce zenitale, che tanto piaceva a Canova, perché ammorbidiva le ombre sulle statue. “È una grande festa per la cultura – ha aggiunto l’assessore alla cultura Lavinia Colonna Preti – perché i Musei Civici sono la casa di tutti. Oltre a grandi opere scultoree di Canova ci sono anche spaccati di vita della città di Treviso”.

La mostra sul maestro di cui si celebrano i 200 anni dalla morte è completata dalla sezione del rinnovato Museo Bailo tutta riservata all’Ottocento, da una installazione multimediale e da una mostra fotografica di Fabio Zonta su opere canoviane.

“Abbiamo cercato di evidenziare le peculiarità del rapporto fra Treviso e Canova – ha sottolineato Fabrizio Malachin, dirigente del Settore cultura e Musei del Comune di Treviso -. Fu Coletti, nel centenario della nascita dI Canova, ad organizzare a Palazzo dei Trecento la prima mostra su di lui, evidenziando il suo rapporto col neoclassicismo, che in quel periodo era quasi disprezzato, e il fatto che sia stato precursore del periodo romantico. È un artista partito dal Veneto che ha conquistato il mondo”.

A coronare l’inaugurazione della mostra c’è stato l’intervento del professor Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Canova. “È stato l’ultimo grande artista italiano, che celebreremo con varie iniziative promosse dal Comitato nazionale per le celebrazioni di Canova. Le manifestazioni avranno come centro Possagno, la Gipsoteca e il Tempio, e poi Treviso, Venezia, Roma”.

Sgarbi ha raccontato la vicenda di un’opers canoviana che si lega agli attuali eventi bellici in Ucraina. “Ho voluto che a Firenze, città gemellata con Kiev, nella ricostruzione del salone di Papa Leone X De’ Medici ci fosse anche il gesso della cosiddetta “Pace di Kiev”, che Canova scolpì in gesso nel 1812 e inviò quattro anni dopo a San Pietroburgo al suo committente. Nel 1957 l’allora presidente dell’Urss Nikita Kruscev, che era ucraino, la inviò a Kiev, dove oggi deve essere difesa dalla distruzione delle bombe. Canova già allora fu portatore di pace, quello che oggi stanno tentando di fare alcuni capi di Stato e il Papa. L’arte vince su tutto, la guerra produce solo sconfitti e distruzione”.

La mostra sarà ad ingresso gratuito fino all’intera domenica 15 per tutti i residenti in provincia di Treviso.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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