Irregolari (uno dopo il divorzio) e con lungo curriculum criminale: espulsi

Una volante della Polizia al Centro per il rimpatrio

Due gli stranieri espulsi in pochi giorni dal territorio nazionale: oltre a essere irregolari, da molti anni avevano anche un “curriculum criminale” non indifferente.

Gli agenti della Questura di Treviso, in seguito a un provvedimento emanato dal questore Manuela De Bernardin, hanno accompagnato al Centro di Permanenza per i rimpatri di Gradisca d’Isonzo un cittadino nigeriano di 26 anni appena scarcerato. Il giovane si trovava nel carcere di Santa Bona per scontare tre mesi di reclusione per porto abusivo d’armi ed oggetti atti ad offendere.

Entrato irregolarmente nel territorio nazionale a marzo 2017, secondo le indagini non gli era mai stato concesso il permesso di soggiorno e da quel momento era rimasto in Italia da clandestino fornendo diversi alias e spostandosi tra Veneto, Lombardia e Piemonte commettendo svariati reati tra cui false attestazioni, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, minacce, percosse, danneggiamento, atti contrari alla pubblica decenza, reati in materia di stupefacenti sino al porto di armi e oggetti atti ad offendere. Accusa, quest’ultima, che gli era costata la detenzione in carcere.

Destinazione diversa, ma stessa sorte, per un altro irregolare, anch’egli appena scarcerato. L’uomo, nato in Marocco nel 1985, è stato accompagnato all’aeroporto “Marco Polo” di Venezia e imbarcato in un volo diretto a Casablanca.

Lo straniero era entrato regolarmente nel territorio italiano a gennaio 2009 e aveva ottenuto il permesso di soggiorno dopo avere sposato un’italiana. Ma a causa del divorzio tra i due, gli era stato negato il rinnovo nel 2020.

L’uomo si era quindi trasferito in provincia di Vicenza, con qualche spostamento nelle limitrofe come quella di Treviso, rendendosi sin da subito responsabile di numerosi reati, tra i quali furti, resistenza a pubblico ufficiale, false attestazioni, lesioni personali e porto abusivo d’armi.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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