La battaglia di Ugl Treviso per il rispetto del contratto dei lavoratori della cooperativa “Il Girasole”

Non sarà un Natale facile per i lavoratori della Società Cooperativa Sociale “Il Girasole” ai quali, in un momento segnato dall’emergenza Covid, sono stati richiesti altri sacrifici, ritenuti questa volta inammissibili.

A spiegare la situazione è Katiuscia Dalla Costa (nella foto), segretario provinciale Ugl (Unione Generale del Lavoro) Treviso, che era già intervenuta sulla questione nel mese di ottobre del 2018, su richiesta delle iscritte alla Società Cooperativa Sociale “II Girasole” di Treviso, una realtà che conta 461 soci nel suo complesso.

“Le anomalie denunciate dalle nostre iscritte ci parevano paradossali – spiega Dalla Costa – perché sostenevano che, nonostante avessero regolari contratti part-time a tempo indeterminato, durante le vacanze estive veniva richiesto loro di sottoscrivere una domanda di aspettativa non retribuita. Il tutto era atto a legittimare sistematicamente i mancati versamenti dei contributi pensionistici e le relative spettanze per quel periodo”.

Il segretario provinciale Ugl Treviso ha precisato che in alcuni casi alle donne veniva promesso di recuperare le ore di lavoro non effettuate con lavori diversificati in altre strutture.

“Questa cosa è avvenuta di rado – aggiunge Dalla Costa – e quando veniva attuata comportava comunque ingenti perdite di denaro a danno dei soci. A quel punto abbiamo deciso di aprire un dialogo con la cooperativa con l’obiettivo di ristabilire la situazione chiedendo di rispettare i contratti lavorativi. Di fatto, ci siamo subito resi conto di essere di fronte a un muro di gomma, un rimpallo continuo di responsabilità in quanto la cooperativa stessa dichiarava di non poter far fronte a tali spese poiché l’Ulss 2 Marca Trevigiana non corrispondeva somme necessarie a coprire il bilancio”.

Oltre alle richieste per il periodo estivo, sarebbero emerse ulteriori anomalie inerenti al servizio della scolastica, servizio di assistenza socio-sanitaria a utenti disabili.

“Nel caso in cui l’utente, per qualsiasi motivo, non sia presente nell’istituto, il socio oss (operatore socio-sanitario) preposto alla mansione non viene retribuito – continua il segretario Ugl Treviso – I cedolini paga sono sistematicamente non corretti nei conteggi e vengono decurtati con libero arbitrio senza alcuna giustificazione plausibile. Dopo numerose contestazioni sollevate dal sindacato Ugl si è resa inevitabile la richiesta di intervento del prefetto che ha evidenziato la scarsissima volontà del consiglio di amministrazione della cooperativa nell’attivarsi per una risoluzione reale del problema”.

“L’emergenza Coronavirus ha aggravato notevolmente la situazione, facendo lievitare il deficit della cooperativa da 258 mila euro, dichiarato all’assemblea dei soci tenutasi a febbraio 2020, al debito odierno pari a 360 mila euro – prosegue – Viene costantemente chiesto ai soci di incrementare la quota associativa (sono già stati versati mille euro da incrementare con altri 990 euro), di lavorare a titolo gratuito per alcune ore e di decurtare ulteriormente lo stipendio già ridotto in miseria di un ulteriore 3% per i prossimi 3 anni”.

Secondo Dalla Costa, tutto questo è avvenuto senza fare alcun riferimento alle somme spettanti ai soci che non sono mai state corrisposte, accumulandosi nel tempo, e con l’aggiunta della decisione di non corrispondere la tredicesima di quest’anno.

“Nonostante vi sia una perenne caduta libera del bilancio – continua Dalla Costa – il cda, in maniera del tutto irrealistica, cerca di diffondere ottimismo e speranza. A detta del cda, inoltre, l’unica vera responsabile di tutto ciò è l’Ulss 2 Marca Trevigiana che si ostina a proporre appalti sempre più a ribasso creando di fatto una falla troppo gravosa”.

Ci viene da chiederci se sia legittimo sottoscrivere un appalto sapendo che non sarà possibile onorarlo rispettando le regole previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro – conclude – D’altro canto ci sembra incredibile che l’Ulss, in quanto appaltatrice, sia ignara di tutto ciò e che non intenda intervenire. È ovvio che l’Ugl Treviso non può stare a guardare e continuerà la battaglia in tutte le sedi opportune per rivendicare il rispetto del contratto per la tutela, la salvaguardia degli operatori e il recupero della dignità lavorativa”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Katiuscia Dalla Costa).
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