“Scusate il ritardo perché io credo che la prima cosa che la città di Treviso deve fare, nei confronti di Giovanni Comisso e dei suoi familiari, è quella di scusarsi se abbiamo aspettato tutti questi anni per intitolare allo scrittore un luogo di cultura, dove i ragazzi vengono a leggere, ad imparare e a confrontarsi. Questo doveva essere fatto tanto tempo fa”.
Così il sindaco di Treviso, Mario Conte, ieri ha sottolineato l’importanza della cerimonia che si è svolta per l’intitolazione della Biblioteca Civica di Borgo Cavour a Giovanni Comisso (1895 – 1969), il più noto scrittore trevigiano del ‘900.
“Mi devo anche scusare perché noi politici siamo riusciti ad aprire una discussione su un tema che era sacrosanto – ha proseguito Conte -. Però speriamo che le persone si ricredano, perché se si ci sono altri personaggi trevigiani, dei giganti a livello nazionale come lo è Comisso, che possono essere fonte di ispirazione per i nostri giovani, ben vengano”.
Poeta, romanziere, saggista e giornalista, Comisso fu protagonista della stagione artistica di Treviso “piccola Atene” insieme a Gino Rossi e Arturo Martini, stimato da Eugenio Montale e Pier Paolo Pasolini, amico di Goffredo Parise e Mario Soldati. Gli è stato intitolato un premio letterario, giunto alla 41esima edizione, promosso dall’associazione “Amici di Comisso” con il sostegno del Comune di Treviso e di Assindustria Venetocentro, ma finora non gli era mai stato dedicato espressamente un luogo significativo nella sua città natale.
Ci sono voluti 53 anni, e una petizione indirizzata al sindaco Mario Conte e all’assessore alla Cultura Lavinia Colonna Preti, per arrivare ad apporre una targa all’ingresso dell’antica Biblioteca Civica adiacente al Museo Bailo.
La cerimonia si è svolta all’interno della giornata di studio “Giovanni Comisso (1895 – 1969), uno scrittore trevigiano e il suo archivio”, ospitata nella sala conferenze del Museo Bailo per valorizzare i contenuti del fondo che adesso è stato completamente digitalizzato, composto da documenti, corrispondenza, ritagli di giornale, fotografie, autografi e appunti databili dal 1914 all’anno della morte. Il fondo nel 1978 fu acquistato dal Rotary Club dai due figli adottivi dello scrittore e donato alla Biblioteca Comunale di Treviso. Dopo un lavoro di verifica conservativa, riordino, descrizione della documentazione e inserimento dei dati, l’archivio Comisso ora è stato restituito alla comunità per essere fruito da tutti.
“Questa è una giornata di festa per la cultura trevigiana. Devo ringraziare Ennio Bianco e gli Amici di Giovanni Comisso per quello che hanno fatto in questi anni per ricordare un autore straordinario, anche con il premio letterario che è tra i primi cinque in Italia per importanza – ha detto l’assessore Lavinia Colonna Preti -. La nostra Treviso la vogliamo più viva che mai, per questo celebriamo i padri fondatori della nostra cultura. Stiamo rilanciando la Fondazione Mazzotti e una gioia degli ultimi giorni è l’intitolazione del premio di drammaturgia a Giuseppe Maffioli, in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto. E’ una missione che ci siamo posti, investire in cultura, perché ci aiuterà a superare questo momento difficile. Lo facciamo anche con l’aiuto dei privati e delle associazioni. Inoltre, l’intitolazione di oggi deve essere un punto di partenza. Il nome di Comisso adesso sarà qui alla vista di tutti, ma dobbiamo cercare nuovi eventi e nuovi stimoli per tenerne viva la memoria e farlo conoscere a chi ancora non ha letto i suoi libri”.
Ennio Bianco, presidente del Premio Comisso, è intervenuto a nome di tutte le associazioni cittadine che hanno sottoscritto la petizione per intitolare la Biblioteca di Borgo Cavour allo scrittore trevigiano: Rotary Club, Tema Cultura, Società Dante Alighieri, Ateneo di Treviso, CartaCarbone, E-Design Festival, Treviso Ricerca Arte, Treviso Comic Book Festival. A cui si sono aggiunti tanti cittadini, che hanno condiviso con l’associazione Amici di Comisso questa iniziativa.
All’evento erano presenti le memorie storiche della famiglia Comisso: la nipote Margherita, 91 anni, figlia di Gino, il fratello maggiore dello scrittore, e Tommasina Salsa, il cui nonno, il generale Tommaso Salsa, era fratello di Claudia Comisso, la mamma che tramise al figlio Giovanni la passione per la scrittura ed ella stessa autrice di novelle.
“Grazie a tutti per avere reso possibile questo evento, che rende onore ad uno dei maggiori scrittori italiani del primo Novecento – ha detto la pronipote Gina Saccardi, figlia di Margherita -. Ringrazio anche gli Amici di Comisso per il lavoro svolto, nonché tutte le associazioni e i cittadini che hanno condiviso e sottoscritto la petizione. Con i cugini Silvio Ghedin, Gino, Ennio, Laura Comisso e mia sorella Stefania abbiamo intrapreso un’azione di riscoperta di colui che è stato sempre presente nella nostra vita attraverso i ricordi familiari ma che, in realtà, poco abbiamo conosciuto. Un po’ come tanti trevigiani che, come noi, non hanno avuto la conoscenza letteraria del grande scrittore e giornalista che fu il concittadino Giovanni. Speriamo, quindi, che questo perpetuo ricordo immortalato nella prestigiosa sede che ne conserva il cuore, attraverso tutti i suoi scritti, e ne porterà il nome, funga da stimolo per riscoprire la sua scrittura e le testimonianze di vita magistralmente rappresentate nei romanzi e nei racconti“.
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