Ci si sente nobili a percorrere i magnifici viali, tratteggiati da statue e aiuole curate, della palladiana Villa Corner della Regina, a Cavasagra di Vedelago: si cammina con un po’ di soggezione dall’immenso parco verso la scalinata, ampia ed elegante, e vien quasi da fare un inchino prima di osare l’ingresso nel colossale edificio centrale, risalente al Cinquecento.
E, in effetti, è esattamente questa la sensazione che quell’architettura sontuosa eppure, a suo modo, dai tratti puliti, aveva il compito di suscitare in chi la visitava: “ieri” agli occhi degli amici della famiglia Corner, oggi agli ospiti paganti del gruppo alberghiero che la gestisce.
È la quarta sfida che Simone Furlan, fondatore padovano di Buongiorno Hotels, intraprende in questo senso: “Conoscevo la proprietà e quando mi è capitata l’occasione di cogliere questa sfida l’ho accettata subito. Il nostro obiettivo, oggi, è quello di valorizzare gli spazi di questa villa come effettivamente merita” spiega mentre percorre l’immensa superficie interna dell’edificio, capace di ospitare eventi da cinquecento persone (o, comprendendo gli spazi esterni, oltre ottocento).
Gestore di altre tre strutture, alcune delle quali comparabili per valore storico (Glamour Hotel e Villa Lovi a Bassano, Villa Petrarca a Mirano), l’imprenditore ci mostra con orgoglio le sale da pranzo, l’area dedicata alla colazione, l’incredibile salone nobile, con il soffitto affrescato, la limonaia, la piscina e il porticato, oltre alle suite, spiegandoci come la villa sia stata conservata con grande cura dalla proprietà, che oggi è una società dell’area Castellana.
Una gestione che, osservando gli spazi, funziona a tutti gli effetti come un’azienda di medie dimensioni: oltre a una cinquantina di addetti che compongono il personale dell’hotel, sommati a giardinieri e manutentori a rotazione tra le sedi, si arriva a calcolare un organico di settanta persone.
La villa ha una storia legata al settore alberghiero a partire dalle ultime decadi del Novecento: prima, oltre ad essere rimaneggiata nel Settecento da Giorgio Massari e poi da Francesco Maria Preti, faceva da “azienda agricola” (intesa come area fondiaria dell’epoca), con un terreno di 620 ettari che dal 1902 appartenevano ad Antonio Frova.
Le ricerche storiche riportano anche che nel 1907 vi fu una ribellione contadina, che portò all’incendio di una barchessa, e che durante la Prima guerra mondiale la villa funse da sede del comando dell’XIII Armata. Non a caso, all’ingresso del salone c’è una targa dedicata al generale Enrico Caviglia. Nel passato della villa ci sarebbe anche un’apparizione cinematografica: nel film “Assolto per aver commesso il fatto” (1991) è possibile vedere Alberto Sordi mentre entra a bordo di un’auto nel cortile di Villa Corner della Regina.
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