La “cura” di Gloria Sernagiotto contro il disagio giovanile: “Iniziamo a parlare dei bravi ragazzi e a farli sentire cittadini attivi”

L’assessore alle politiche giovanili di Treviso, Gloria Sernagiotto

La crescita del disagio giovanile – che molto spesso porta a risse, atti di vandalismo e problemi nelle scuole – è un fenomeno che sta interessando tutta Italia. Non fa eccezione neppure la Marca dove soprattutto a Treviso, a causa della sua densità e centralità, non passa settimana in cui si verificanoquesto tipo di fenomeni. 

Ma, fortunatamente, i giovani “problematici” sono solo una minoranza mentre gran parte dei loro coetanei sono impegnati nel sociale, nello sport e nella cultura. Ed è proprio da questi che – secondo l’assessore alle politiche giovanili del capoluogo Gloria Sernagiotto – bisogna partire “valorizzandoli e mostrando ai loro coetanei gli esempi positivi“.

Per quanto riguarda tutti i problemi legati al mondo giovanile l’assessore sta valutando delle strategie per contrastare questo fenomeno “senza però farsi prendere dall’onda del momento. Prima c’era il problema dei bulli, poi quello dei social e adesso, vista la drammatica storia di Giulia Cecchettin, la violenza di genere” spiega. 

Secondo Sernagiotto il tema di base è la mancanza di rispetto tanto che “dalla perdita di determinati valori e capacità di rispettare gli altri derivano gran parte dei problemi che abbiamo oggi con i nostri ragazzi – continua – ci interroghiamo ogni giorno su quello che possiamo fare”. 

Fondamentale è la sinergia tra istituzioni e i luoghi di aggregazione giovanile come ad esempio le scuole, sia perché, per antonomasia è il luogo dove svolgere le politiche giovanili sia perché l’unico momento in cui si è sicuri di intercettarli praticamente tutti. 

“La mia battaglia è però quella di raccontare i bravi ragazzi, perché ce ne sono moltissimi – continua Sernagiotto – e nessuno ne parla mai. In questo modo anche chi crea dei problemi inizia a rendersi conto che esiste un altro modo di essere cittadini e di essere giovani e non solo la violenza e lo scontro”.

Documentari su alcuni luoghi della città, ma anche cortometraggi contro la violenza e rappresentazioni teatrali sono solo alcuni degli esempi che Sernagiotto porta per dimostrare che la maggioranza, quella silenziosa, è composta da giovani attivi e sensibili ai problemi quotidiani, ma che molto spesso vengono surclassati dai pochi che creano problemi.

“Oltre a mostrare gli esempi positivi – conclude l’assessore – io ho il desiderio di farli sentire parte attiva di questa comunità e per questo motivo stiamo portando avanti molti progetti che puntano a fare sentire i giovani protagonisti perché per troppo tempo, anche a causa del covid, che ha aumentato l’isolamento, si sono sentiti esclusi dalla società”. 

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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