È stato rinnovato ieri mattina, lunedì, per mano del prefetto di Treviso Angelo Sidoti e del presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno Dolomiti Mario Pozza il protocollo di legalità tra Prefettura e l’ente camerale per prevenire le infiltrazioni del crimine organizzato nell’ “appetibile” tessuto imprenditoriale della Marca. Nei prossimi giorni l’intesa, sancita nel 2017 e ora rinsaldata per il triennio 2023-2025, verrà sottoscritta anche dal procuratore della Repubblica Marco Martani.
La necessità di rafforzare gli strumenti di prevenzioni per monitorare le ingerenze del malaffare nell’economia trevigiana si rivela ancora più di attualità alla luce dell’esito delle recenti indagini della Guardia di Finanza di Treviso in merito alla truffa milionaria del “Bonus facciate”.
La pioggia di fondi del PNRR e quelli in arrivo in vista delle Olimpiadi di Cortina agiscono da ulteriore incentivo nel rinvigorire l’accordo tra Prefettura e Camera di Commercio.
Nello specifico la seconda fornisce a Prefettura, Tribunale e Forze dell’Ordine un diretto accesso alle banche dati camerali tramite il sistema “Telemaco avanzato” dotato di particolari applicativi che agevolano la raccolta di informazioni dal Registro Imprese e dal Registro dei protesti, nonché l’individuazione di situazioni sospette o potenzialmente vulnerabili (esposizioni finanziarie importanti in primis) a usura ed estorsioni.
Gli user chiamati Ri.Map, Ri.Build e Ri.Visual faciltano infatti una dettagliata ricerca, per area geografica o per settore, dell’impresa e dei soggetti a essa riconducibili. A queste tre funzionalità dal 2021 si è aggiunto anche “REX-Regional Explorer” utile nel condurre indagini mirate sulle dinamiche economico-societarie di un’attività, dalla sua fondazione a oggi.
“Dimentichiamoci la mafia con coppola e lupara: il malaffare oggi ha il volto dei colletti bianchi, di professionisti con alti livelli di istruzione che sanno mimetizzarsi bene nella società”. Così il prefetto Sidoti sul protocollo d’intesa con la Camera di Commercio che “offre uno strumento di analisi essenziale per effettuare accertamenti su vari aspetti di un’impresa, dalla titolarità, allo storico passando per eventuali passaggi di quota”. Le situazioni che devono far drizzare le antenne?: “Si riconducono ad esempio a promesse di credito facile o all’offerta di grandi somme di denaro contante. Il Trevigiano è appetibile agli occhi della criminalità organizzata, bisogna dunque vigilare, tanto più alla luce degli investimenti di attuazione del PNRR”.
È sulla stessa linea anche il presidente Pozza. “Il territorio conta all’incirca 100mila imprese – ha sottolineato – è fondamentale che venga presidiato attraverso un continuo scambio di informazioni tra le istituzioni firmatarie del protocollo. La sola Prefettura, insieme alle Forze dell’Ordine che coordina, nel 2022 ha fruito di circa 2000 accessi (alle banche date camerali ndr) a cui se ne aggiungono altri 1000 da parte della Procura con un notevole vantaggio investigativo e istruttorio. Vigilare sulla legalità – ha concluso Pozza – significa rendere il nostro territorio più attrattivo agli occhi degli investitori e allo stesso tempo meno soggetto agli appetiti di organizzazioni di stampo mafioso o malavitoso”.
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