L’assessore alla mobilità Andrea De Checchi difende l’operato degli uffici comunali dalle accuse del Pd in merito all’appalto per la gestione dei parcheggi a pagamento di Treviso che dopo mesi di contenzioso il Tar ha assegnato alla società che aveva contestato la graduatoria (scalzando di fatto la società vincitrice).
“I nostri uffici hanno svolto un lavoro egregio, le accuse arrivate dall’opposizione sono volgari e inaccettabili” tuona De Checchi con un diretto riferimento a chi “è arrivato addirittura a chiedere una verifica sulle commissioni di aggiudicazione”.
“Dati alla mano su 259 gare e affidamenti dal 2018 ad oggi i ricorsi sono stati solo tre di cui uno respinto – precisa l’assessore – I due accolti sono relativi non a vizi della gara per colpa di un eventuale cattivo operato degli uffici, ma ad errori dei ricorrenti. La performance dei nostri uffici in termini di contenzioso in materia di appalti è zero. Chi ha fatto determinate dichiarazioni completamente prive di fondamento deve scusarsi”.
Sul futuro dei parcheggi De Checchi precisa: “La sentenza è stata notificata quindi da adesso decorre un termine per proporre l’appello in Consiglio di Stato e vedremo come gestire questo secondo grado di giudizio laddove dovesse esserci. In ogni caso l’appalto sarà rapido perché si potrà andare a scorrimento di graduatoria: realisticamente credo che già per settembre potremmo avere il nuovo gestore della sosta”.
“Mi dispiace quando la politica invade il campo delle competenze dei dipendenti comunali – rimarca il sindaco Mario Conte – Ho letto degli attacchi davvero scomposti da parte del Partito Democratico e di De Nardi nei confronti della struttura pubblica del Comune di Treviso, una struttura di altissimo livello e performante”.
“Un conto è attaccare il sindaco politicamente un conto è mettere in discussione addirittura le competenze dei nostri collaboratori: fino a quando il PD e Giorgio de Nardi non chiederanno scusa pubblicamente ai nostri dipendenti i rapporti tra maggioranza e opposizione rimangono congelati – prosegue Conte chiamando in causa i sindacati – Mi auguro che anche loro siano al nostro fianco nella richiesta di scuse pubbliche da parte del partito democratico e di De Nardi”.
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