La trevigiana “Biodisin” in Parlamento per parlare di prevenzione: “Possiamo attuare l’abbattimento del coronavirus”

Dopo il primo caso di decesso in Italia per “coronavirus”, con nuovi episodi di contagio e riunioni d’emergenza delle autorità sanitarie per capire come muoversi in questo momento, il rischio psicosi è dietro l’angolo.

Se è ancora prematuro pensare di poter sconfiggere il virus proveniente dall’Asia, solo l’arma della prevenzione sembra essere l’aspetto più importante sul quale investire risorse ed energie.

La tavola rotonda prevista per il prossimo lunedì 24 febbraio 2020 in Parlamento, alla quale parteciperà anche l’azienda trevigiana “Biodisin”, leader nella disinfezione estrema, va proprio in questa direzione.

La “Biodisin”, infatti, è stata contattata per discutere di prevenzione alla luce della sua esperienza nella realizzazione e nella commercializzazione di prodotti la cui efficacia in queste situazioni è stata scientificamente provata.

“Saremo l’unica azienda presente alla tavola rotonda di lunedì in Parlamento – spiega Roberto Franzoi, amministratore unico della “Biodisin” -, alla presenza dell’ambasciatore cinese in Italia e del direttore generale dell’Istituto Superiore di Sanità, per parlare di prevenzione e abbattimento delle infezioni. Noi possiamo attuare l’abbattimento del “coronavirus” con molta semplicità, efficacia ed economicità. Sta a noi poter trasmettere questo messaggio di prevenzione e contenimento del fenomeno di infezione attraverso un sistema che garantisce il successo”.

Noi abbiamo un macchinario unico – prosegue – perché, studiando 132 macchinari in tutto il mondo per la saturazione delle stanze, abbiamo constatato che sono tutti analoghi mentre il nostro ha una tecnologia totalmente diversa attinente proprio alla specificità di poter saturare le stanze durante la sua attività. Si può inserire negli ambienti altamente critici come quelli ospedalieri, nelle sale operatorie, nei reparti di malattie infettive, negli ambienti pubblici come aeroporti, porti, scuole e anche privatamente dove ci sono delle criticità che generano conseguenze per il mondo familiare”.

“Il macchinario è dotato di un sensore per poter leggere l’ambiente dove viene applicato – conclude – per garantire la completa saturazione. Questo macchinario consente di poter disinfettare tutti i punti di una stanza, anche quelli non raggiungibili manualmente. Inoltre, effettua un’attività di disinfezione attraverso delle micelle talmente sottili che garantiscono di poter effettuare un trattamento a secco. La tossicità del prodotto erogato dal macchinario è inferiore a quella del sale da cucina.

Abbiamo anche una soluzione per le superfici che riesce a detergere e disinfettare simultaneamente”.

Un orgoglio italiano e un’eccellenza veneta e trevigiana che, già a partire da lunedì, potrà dare il suo contributo per cercare di arginare l’emergenza “coronavirus” e il “bioterrorismo” grazie alla disinfezione estrema.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto e Video: Qdpnews.it © riproduzioen riservata).
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