Lav in sopralluogo per l’elefantessa Bamby. Universal Circus: “Con noi da 50 anni, non è maltrattata”

La presenza di “D’Amico Universal Circus” a due passi dal Palaverde, a Villorba, ha riacceso nella Marca trevigiana il dibattito sulla presenza degli animali nei circhi.

Attraverso una nota ufficiale, la Lav di Treviso si è pronunciata sulle condizioni in cui viene tenuta l’elefantessa asiatica appartenente alla storica famiglia circense D’Amico.

“Abbiamo effettuato diversi sopralluoghi – spiegano dalla Lav – per verificare le condizioni di detenzione degli animali al circo attendato a Villorba ormai da 10 giorni. Dalla strada è visibile un elefante su uno spiazzo sterrato, solo, con qualche pezzo di legno e uno pneumatico come uniche compagnie. Uno degli addetti ci ha riferito che si tratta di una femmina di razza asiatica, di 50 anni”.

“Gli elefanti sono noti per essere animali molto intelligenti – continuano -, sociali, che vivono in branchi composti dai membri delle loro famiglie. Guardando questo splendido animale non si può che chiedersi ‘perché?'”.

Devis D’Amico, uno dei titolari del circo attendato a Villorba, ha voluto rispondere agli attacchi arrivati alla sua famiglia.

“Il nostro circo ha tanti anni di attività – racconta -, lo faceva già mio nonno e ora prosegue con noi. Prima si chiamava Circo Monte-Carlo, poi nel tempo un po’ di cose sono cambiate ma la famiglia è sempre la stessa. Oltre a me e a mio cugino Derek, circa 30 persone lavorano con noi. Io vivo il mondo del circo da quando sono nato e per me è una grande passione”.

Il circo devi sentirtelo dentro – continua -. Ormai siamo abituati alle critiche, ma quello che abbiamo letto in questi giorni ci ha toccato un po’ perché la situazione non è assolutamente come è stata descritta. Purtroppo, c’è della gente che crede a queste cose facendosi un’idea sbagliata su di noi”.

“Bamby – prosegue -, l’elefante dell’Universal Circus, sta bene e ha una grande recinzione a sua disposizione con una parte coperta e una scoperta. Non è vero che vive da sola perché accanto a lei, dentro il suo tendone, ci sono altri animali che conosce bene. Purtroppo, due anni fa è morta di vecchiaia l’altra elefantessa che viveva con lei e adesso non è più possibile prendere altri elefanti nei circhi”.

Bamby è con noi da 50 anni – conclude -. In questi giorni ci hanno accusato di averla maltrattata, ma non è così. Abbiamo avuto dei controlli ed è risultato tutto in regola. Speriamo possa restare con noi ancora per tanti anni, perché fa parte a tutti gli effetti della nostra grande famiglia”.

Oltre all’elefantessa asiatica, il circo ospita anche dei cammelli, dei lama e dei pony ma nessun grande felino, a differenza di alcuni anni fa. Un’indagine Doxa Bva, commissionata da Lav il mese scorso, ha dimostrato che ben oltre il 76% degli italiani sarebbe contrario all’uso degli animali nei circhi.

“Il 79% – spiegano dalla Lav – è favorevole a destinare i fondi pubblici solamente a favore di circhi che si riconvertiranno, proponendo spettacoli senza il loro sfruttamento. Infine, l’80% della popolazione è propensa ad andare a vedere un circo senza l’uso di animali. Ad oggi, ancora 2 mila animali sono vittime di sfruttamento allo scopo di divertire chi li guarda. Non esiste un registro nazionale degli animali detenuti mentre i circhi, oltre ovviamente a spostarsi, cambiano spesso nome e insegne. Questo rende difficilissimo seguire il percorso degli animali e quindi gli eventuali casi di maltrattamento”.

La Lav ha evidenziato che 50 Paesi in Europa e nel mondo hanno vietato o limitato l’utilizzo degli animali nei circhi.

“Crediamo – sottolineano – sia arrivato il momento anche per il nostro Paese di compiere questo grande passo di civiltà. In Italia alcuni circhi maltrattanti hanno subito il sequestro degli animali, ad esempio il circo Martin, dal quale tutti gli animali sono stati sequestrati grazie alla Lav. Questi animali, oltre 200, sono quelli già salvati dalla nostra associazione. Ora sono salvi nelle strutture Lav e possono essere sostenuti con l’adozione a distanza”.

La Lav ha spiegato che l’attuale legge è ancora quella promulgata nel 1968 con la quale al circo viene riconosciuta una “funzione sociale”, ma nel 2022 è stata inserita nell’articolo 9 della Costituzione “la tutela degli animali”.

Sempre nel 2022, grazie alle campagne dell’associazione, si sono ottenute delle nuove rigidissime norme per i circhi che non potranno più far riprodurre gli animali delle specie vietate e acquisirne di nuovi. La legge delega 106 del 2022, che deve essere promulgata entro il 18 agosto 2024, prevede “il superamento dell’uso di animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti”.

“Chiediamo al presidente Meloni e al Ministro Sangiuliano – commenta Mara Garbuio della locale sede Lav Treviso – di non attendere oltre e di dire basta ai circhi con animali. Chiediamo a tutti di non finanziarli pagando il biglietto e anzi di aiutarci a diffondere le informazioni sullo sfruttamento degli animali in tali contesti”.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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