Le pergamene della Città di Treviso agli azzurrini del rugby. Conte: “Voi un esempio per tutti, vi chiedo di essere dei veri influencer”

La meglio gioventù cresce sui campi da rugby trevigiani. Sono cinque i giovani assi della palla ovale, che fanno notizia in senso positivo, rispetto ai loro coetanei spesso alla ribalta della cronaca cittadina per episodi non edificanti, quelli che ha voluto premiare ieri venerdì il sindaco Mario Conte nel corso di un incontro nella sala Arazzi di Ca’ Sugana.

Le pergamene della Città di Treviso, veri e propri attestati di benemerenza, sono state consegnate dal primo cittadino a due promesse della Ruggers Tarvisium, Carlos Berlese e Dewi Passarella, e a tre atleti del Benetton Rugby: Alessandro Garbisi, Lorenzo Pani e Matteo Rubinato.

Alla cerimonia hanno partecipato Amerino Zatta, presidente del Benetton Rugby, e Fabio Rigoletto responsabile marketing della stessa squadra, mentre la Ruggers Tarvisium (che gioca nel campo di San Paolo adiacente allo stadio di Monigo, casa dei “Leoni”) era rappresentata dal presidente Manuele Pavanello. Il quintetto trevigiano premiato ieri fa parte della Nazionale Italiana Under 20 che ha segnato traguardi straordinari nell’ultimo campionato Sei Nazioni, facendo riaccendere la passione per il rugby a milioni di tifosi italiani.

Gli Azzurrini, allenati da Massimo Brunello, hanno firmato uno storico risultato nel match contro il Galles, nell’ultima giornata del torneo Sei Nazioni di categoria. Al Parc Erias di Calwyn Bay, dopo le vittorie contro Inghilterra e Scozia, hanno piazzato uno strabiliante tris, vincendo contro i Dragoni per 20-27. Tra i “metamen” della Nazionale Under 20 figurano Alessandro Garbisi (mediano di mischia e player of the match nell’ultima vittoria) e Lorenzo Pani. La vittoria degli Azzurrini ha galvanizzato i fan della palla ovale, dopo che la Nazionale maschile di rugby a Cardiff, il giorno prima, aveva battuto 22-21 il Galles nell’ultima giornata del torneo Sei Nazioni, interrompendo così una lunga serie di 36 sconfitte consecutive che durava dal 2015.

“Siete un esempio per tutti. E’ giusto che ragazzi come voi, che si impegnano nello sport con questi importanti risultati, facciano notizia più degli altri. Vi chiedo di essere dei veri influencer per dare l’esempio alla comunità e ai vostri coetanei, soprattutto nell’anno in cui Treviso è Città Europea dello Sport”, ha detto Mario Conte, ribadendo un pensiero già espresso a fronte della cronaca trevigiana spesso occupata dalle “imprese” delle baby gang o di giovani protagonisti di attivi incivili. “Possono fare tutto quello che vogliono, basta che non facciano perdere tempo a tutta la comunità con atteggiamenti decisamente sbagliati e che poi fanno far brutta figura a tutti i giovani, che sembra siano solo annoiati o indisciplinati. In realtà, voglio far vedere che ci sono dei giovani che fanno del sacrificio il cardine del loro periodo di crescita”, ha rimarcato il sindaco, “Vi ringrazio in modo particolare perché ci avete fatto sognare con i vostri grandi risultati sportivi. Abbiamo capito che attorno al rugby ci sono valori davvero importanti. Uno su tutti passare la palla a chi sta un passo più indietro. E’ qualcosa di molto bello, perché quando arrivate in meta lo fate tutti insieme. Se tutta la squadra spinge si va in meta. Voi dimostrate che, anche appartenendo a club diversi, si possono ottenere risultati importanti”.

I campioni trevigiani dell’Under 20 hanno coltivato fin da piccoli la passione per la palla ovale, sospinti dall’esempio di padri o fratelli giocatori di rugby, come Alessandro Garbisi (ritenuto il migliore realizzatore degli Azzurrini), studente universitario di Economia a Venezia. Si è innamorato di questo sport quando aveva 5 anni, andando a vedere gli allenamenti del fratello maggiore: “Da lì ho iniziato e non ho più smesso. Amo andare in campo ad allenarmi, anche se è un grande impegno. E questi risultati mi danno ancora più slancio”. Lorenzo Pani, originario di Sesto Fiorentino e al quinto anno del Liceo scientifico sportivo, ha cominciato a giocare stimolato da un amico del padre quando aveva 7 anni. Da quest’anno indossa la maglia Benetton.

Carlos Berlese, di Lancenigo di Villorba, è cresciuto nel vivaio della Ruggers Tarvisium da quando aveva 8 anni, seguendo le orme del padre che in gioventù militava nella stessa squadra. Il suo compagno di maglia Dewi Passarella, invece, ha conosciuto il rugby grazie agli amici delle scuole elementari quando aveva 8 anni ed ha mosso i primi passi nella società del Mira. Anche lui quest’anno ha un traguardo della vita da superare: l’esame di maturità. Un altro “contagiato” da un rugbista in famiglia è Matteo Rubinato, il cui fratello giocava con i club di Silea e Casale.

Il movimento della palla ovale in provincia di Treviso sta vivendo un momento di forte vitalità, soprattutto nel settore del minirugby. “Noi cerchiamo di attrarre l’attenzione tramite i risultati e l’esempio di questi ragazzi”, dice Fabio Rigoletto, “Per quanto riguarda i bambini, vediamo che il quantitativo di coloro che vogliono venire a giocare a rugby ogni anno è sempre maggiore. Anzi a volte, come quest’anno, abbiamo un eccesso di numeri che ci fa ben sperare. Sta a noi continuare a farli affezionare a questo sport anche negli anni successivi”. “La città di Treviso è sempre stata la culla del rugby italiano e abbiamo avuto la fortuna di avere un’azienda come la Benetton che ci ha permesso di arrivare a questi livelli”, commenta il presidente dei Leoni, Amerino Zatta, “E’ una disciplina che in tutta la provincia ha un gran riscontro e lo dimostrano le tante società attive. Come società cerchiamo di essere sempre propositivi e attenti ad inquadrare questi ragazzi nel giusto stile di vita. Per quanto riguarda lo stadio di Monigo, prevediamo di continuare a migliorarlo perché fa parte della nostra mission”.

“Oggi ci esprimiamo in maniera molto importante a livello giovanile” gli fa eco l’altro presidente del quintetto azzurro, Pavanello della Ruggers, “Questo momento storico è stato un po’ difficile, perché lo sport chiede l’aggregazione in campo. Finalmente stiamo ripartendo. Abbiamo un numero notevole di iscritti nel settore giovanile e minirugby. Questo ci impegna ancora di più per far capire l’importanza dei ragazzi che vengono coinvolti in una squadra come l’Under 20. Lo dobbiamo anche alla città di Treviso, che ha sempre avuto un amore particolare per il rugby, e alle tante persone che hanno vissuto questo sport a vari livelli e che ancora vengono a darci il loro apporto”.

(Foto: Comune di Treviso)
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