Usa la gentilezza “che però non vuol dire debolezza” Luca Gobbo, l’uomo aggredito nel pomeriggio di venerdì 5 aprile da un giovane. La sua decisione è stata fin da subito quella di non accusare il quindicenne che lo aveva picchiato nella centralissima galleria Rialto di Treviso.
Nel primo pomeriggio ha avuto luogo in Ca’ Sugana l’incontro tra Gobbo e il sindaco di Treviso Mario Conte che, dopo essere venuto a conoscenza dei fatti, aveva chiesto scusa all’uomo a nome di tutta la cittadinanza.
“Si tratta di gestire la situazione in una maniera più elegante e armonica possibile – ha spiegato Gobbo, – ovvero di dare un esempio: capire quale sia la pena e il metodo corretti per ottenere un risultato”.
“Un grammo di fare vale più di mille chili di parole” recita il proverbio e per Gobbo un solo grammo di un risultato vale molto di più di qualsiasi conseguenza penale per i giovani.
E lo ripete ancora: gentilezza non significa debolezza. “Essere gentili qualche volta funziona meglio della violenza. Sono in contatto con il padre del giovane che è una persona per bene e voglio tutelare questa famiglia. Spero che il ragazzo capisca il messaggio”.
Nessuna rabbia da parte di Gobbo nei confronti del giovane che però sembra essere deciso a non ritirare la querela: “il mio invito a cena è ancora valido – conclude l’uomo – se il ragazzo non collabora gli avvocati faranno il loro lavoro”.
Un incontro doveroso nei confronti del signor Gobbo che è stato vittima di questa aggressione. – spiega il sindaco Mario Conte – Non mi piace quando si parla di Treviso a livello locale, nazionale, in chiave negativa per atti di violenza come quella subita dal signor Gobbo che ha semplicemente difeso una donna minacciata e ha richiamato al senso civico i ragazzi”.
“Era doveroso scusarmi, confrontarmi con lui e spiegare quanto stiamo facendo in termini di sicurezza, prevenzione e abbiamo ricordato quanto questa città sia bella, apprezzata, sicura e che però questi episodi macchiano l’immagine della città” precisa il primo cittadino.
“L’obiettivo è creare le condizioni per questi ragazzi di poter fare delle scelte consapevoli nella loro vita, consapevoli che se sbagli paghi e invece se ti comporti bene puoi godere della tua vita nel migliore dei modi” conclude.
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