Come risolvere il problema dei medici che devono affrontare una montagna di burocrazia? L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha presentato alla Regione Veneto una proposta per venire incontro ai medici di medicina generale del territorio che devono gestire molti pazienti e che sono costretti a spendere molto tempo per gli aspetti burocratici.
“Vogliamo portare a 1800 pazienti i colleghi e sgravarli della parte burocratica – ha affermato il direttore generale Francesco Benazzi durante l’ultimo consiglio comunale di Valdobbiadene -. L’idea è quella di dare loro un amministrativo in più, che faccia tutta la parte burocratica, mentre loro faranno i dottori veramente, e un infermiere che fa i percorsi delle patologie croniche. Si parla di 50 milioni di euro che non vengono dati dal Pnrr ma li tira fuori la Regione. Se passa questo, il medico di famiglia non farà più la parte burocratica. Togliamo una serie di incombenze al medico e gli facciamo fare veramente il suo lavoro, che secondo me è la cosa più bella, anche per trattenerlo a lavorare”.
“Oggi, spesso e volentieri, i colleghi si lamentano di fare troppo burocrazia – continua -. Se noi gli sgraviamo la burocrazia, io sono convinto che tanti faranno la scelta, nonostante il Covid, di non andare via e di rimanere. Con questa soluzione andremo a coprire 100 medici mancanti. Rispetto all’infermiere di famiglia, che ha delle competenze specifiche, noi abbiamo ricevuto dalla Regione l’autorizzazione ad averne già 40. Il problema vero è che non abbiamo infermieri perché, se c’è una carenza di medici, l’ultima graduatoria fatta degli infermieri è stata spazzolata via”.
L’Ulss 2 farà presto due avvisi a tempo determinato: un anno e mezzo fa sono stati “messi in campo” 200 infermieri che usciranno nel 2022 ma adesso verrà fatto un tempo determinato a novembre ed uno a dicembre (la previsione è di intercettare una sessantina di infermieri).
“Questi 60 li dovremo dividere pensando anche a quelli che abbiamo mandato a casa con il decreto legislativo 44 del 2021 – conclude il dottor Benazzi -, quello che dice che i sanitari che non sono vaccinati vanno a casa (noi ne abbiamo già mandati via 35). Da una parte devo mandarli a casa per un concetto di etica, dall’altra devo rispondere alle prestazioni perché è giusto che la gente le riceva. Ho le impegnative per assumere 120 infermieri ma non li trovo, questa è l’assurdo e le case di riposo sono nella nostra stessa situazione”.
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