Operazione “Strade sicure”, la Marca perde 15 militari destinati alla vigilanza di siti sensibili. Conte: “Necessaria una redistribuzione”

«Esprimo forte rammarico per la decisione di ritirare 15 militari operanti nel territorio provinciale di Treviso nel servizio “Strade Sicure” a partire dal 1° aprile. La presenza dell’Esercito nel territorio rappresentava un importante presidio in un’ottica di prevenzione e contrasto alla criminalità».

Così il sindaco di Treviso Mario Conte sulla recente decisione del Ministero dell’Interno di tagliare (o implementare in altri luoghi e àmbiti) i servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili da parte dei militari.

Il primo cittadino del capoluogo comprende «la necessità di fronteggiare gli impegni derivanti dalla partecipazione a missioni di pace o di agire in zone di confine o nei valichi di frontiera marittima, ma la presenza dell’Esercito rappresentava un riferimento e un servizio utile e in sinergia con le Forze di Polizia per il mantenimento dell’ordine pubblico. L’auspicio è che il servizio di vigilanza venga redistribuito, garantendo la copertura totale del Paese».

L’operazione “Strade sicure” è un’operazione mirata al sostegno alla pubblica sicurezza avviata ancora nel 2008 dal quarto Governo Berlusconi e prorogata più volte: essa consiste principalmente nell’utilizzare personale delle Forze armate nel contrasto alla criminalità.

(Foto: Esercito Italiano – Facebook Mario Conte)
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