Anche nel trevigiano è boom di crisi di coppia. Passano infatti da 28.427 del 2020 a 29.191 del 2021 i divorziati nella Marca secondo la fotografia recentemente scattata da Adico, elaborando i dati ISTAT. Segno delle conflittualità crescenti tra i coniugi che trova riscontro anche al Consultorio Familiare del Centro della Famiglia di Treviso, dove il numero di sedute di supporto alle coppie in crisi – tra incontri di consulenza psicorelazionale, colloqui di psicoterapia di coppia e mediazione familiare – è passato da 470 del 2020 a 502 del 2021, con i nuovi accessi costituiti per la maggior parte dalla fascia tra i 35 e i 45 anni.
Inaspriti, dunque, i contrasti nelle coppie come confermato dai dati ISTAT che per Treviso e provincia mostrano nel 2021 un incremento dei divorziati nell’ordine delle 764 persone, pari a +2,7% rispetto all’anno precedente, a conferma di un trend che segna +60,7% a partire dal 2012 (18.164). Preoccupa il quadro, anche se meno cupo se indagato su scala regionale, con le province venete che registrano un’oscillazione del numero dei divorziati pari, in media, a +3,5% su base annuale e a oltre +64% negli ultimi nove anni. Un fenomeno sempre più diffuso che mostra picchi importanti soprattutto tra gli over 50. Crescono infatti maggiormente tra gli ultra 50enni i divorzi, in Veneto passati in questa fascia d’età dai 110.669 del 2020 a ben 117.981 del 2021, con una variazione pari a + 6,6%.
“Sono molteplici i fattori all’origine dell’acuirsi delle crisi di coppia nel contesto della pandemia – commenta la psicologa e psicoterapeuta sistemico-relazionale Francesca Basso del Consultorio –: la convivenza forzata, tempi e modalità di lavoro inedite che hanno condotto a cercare nuovi equilibri relazionali, la fatica nella gestione della quotidianità. Fattori che sembrano aver prodotto effetti maggiori sugli ultra50enni. Nel dettaglio, dal nostro osservatorio abbiamo constatato come, soprattutto nell’ultimo anno, le coppie di questa fascia d’età che si sono rivolte al Consultorio spesso siano arrivavate a richiedere un supporto ormai esasperate dai conflitti e dai ‘problemi che ci sono da sempre”.
“Parallelamente alle restrizioni – continua Basso – sono infatti venuti a mancare tutti quegli spazi di socialità, di coppia e personali, che normalmente potevano dare nuova energia alla relazione coniugale. Ciò ha fatto affiorare nodi e conflitti latenti che sono emersi con particolare intensità. C’è da considerare, comunque, che gli ultra50enni attraversano generalmente una fase critica nella relazione di coppia. Una fase nella quale i genitori con i figli in età adulta e sempre più autonomi si interrogano sul proprio futuro”.
“Il Consultorio del Centro della Famiglia è un luogo dove sentirsi accolti e dove essere ascoltati e supportati – afferma il direttore Adriano Bordignon –, un luogo dove le coppie in difficoltà possono intraprendere con serenità un percorso personalizzato che mira al loro benessere, accompagnati da un’équipe di professionisti esperti. È essenziale prendersi cura della propria relazione in tutte le fasi della vita. E si tratta di un impegno che dà i suoi frutti come sembra abbiano compreso soprattutto le coppie più giovani che, pur provate dalle difficoltà attuali, hanno deciso di fermarsi per trovare una soluzione.
“La stabilità e la qualità delle relazioni familiari è un patrimonio che deve essere sostenuto – continua Bordignon – offrendo alle persone strumenti per affinare la propria competenza relazionale, ma anche riducendo gli eventi stressori quali il disagio economico, le incertezze lavorative, l’isolamento di alcune famiglie e la gravosità di alcuni carichi di cura. I nostri sindaci, ma anche il Forum delle Associazioni Familiari e tutto il Terzo Settore sanno molto bene quali sono i costi sociali dei divorzi. In troppi casi possono generare alta conflittualità, il rischio di caduta in povertà dei coniugi, problemi abitativi, complessità educative. Agire sulla prevenzione e sul supporto alle competenze relazionali diventa strategico”.
(Foto: Centro della Famiglia).
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