Paralimpiadi, Federalberghi avvisa: “Nella Marca una struttura su due non è accessibile ai disabili”

Giovanni Cher (Federalberghi Treviso)

Un albergo su due che non è accessibile alle persone con disabilità e quelli che si sono ammodernati lo hanno fatto con soldi e sforzi propri. È una situazione preoccupante quella illustrata questa mattina da Giovanni Cher, presidente di Federalberghi Treviso, soprattutto in vista delle Paralimpiadi invernali del 2026 che richiameranno anche nella Marca moltissime persone che necessitano di strutture moderne, con ascensori spaziosi e camere e servizi adeguati. 

Video di Simone Masetto

Se da un lato è vero che gli alberghi di nuova costruzione devono obbligatoriamente avere due stanze per piano adatte alle persone con disabilità dall’altro – a detta del presidente – “sono stati pochi i bandi a livello nazionale per l’adeguamento di quelli già esistenti”. A meno di due anni dai giochi il tempo sta per scadere “e molto probabilmente le strutture non riusciranno ad adeguarsi” aggiunge Cher. 

“Già da quando sono state definite le Olimpiadi chiediamo aiuti a livello nazionale per le imprese che necessitassero di questo tipo di investimenti strutturali – spiega Cher – devo comunque ringraziare molti colleghi che si sono dati da fare e hanno adeguato a loro spese le strutture”.

Sia per le Olimpiadi che per le Paraolimpiadi si prospetta un ottimo giro d’affari anche per le strutture alberghiere della Marca che, vista la vicinanza con la Conca, risentiranno del grande numero di persone che arriveranno in Veneto per circa un mese e mezzo. 

“Soprattutto perché le strutture alberghiere del Bellunese non riusciranno a far fronte agli arrivi – aggiunge – e noi abbiamo una capacità ricettiva maggiore rispetto a loro“. 

Ma il settore alberghiero sta ancora pagando le conseguenze stop forzato dovuto al covid e sono molti gli albergatori che non hanno le risorse economiche per far fronte a questi importanti investimenti: “come in tutti i settori gli imprenditori più avveduti e più capaci sono quelli che hanno investito anche nell’accessibilità – conclude Cher – altri, anche per la mancanza di risorse, non lo hanno fatto. Nel nostro territorio ci sono ancora molte strutture chiuse”. 

Oltre alle strutture i giochi paralimpici richiederanno anche la presenza di un gran numero di personale formato: per far fronte alla mancanza di persone che conoscano la lingua dei segni Confcommercio sta promuovendo degli specifici corsi.

(Foto e video: Qdpnews.it riproduzione riservata)
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