Polizia e Carabinieri celebrano l’8 Marzo nella Marca: campagna “Questo non è amore” e “Stanze protette” a tutela delle vittime di violenza

Continua la campagna di sensibilizzazione “Questo non è amore” promossa dalla Polizia di Stato, iniziata sei anni fa per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza sulle donne e violenza di genere.

Questa mattina, dalle ore 8 alle 14, personale della Questura ha presenziato con il “Camper-Ufficio Mobile” in piazza dei Signori per un incontro con la cittadinanza. L’iniziativa vuole agevolare e favorire un contatto diretto con le potenziali vittime e offrire il supporto di una squadra composta da operatori specializzati della Questura di Treviso.

Oggi l’obiettivo della Polizia di Stato è stato favorire i momenti d’incontro volti a rompere l’isolamento e il dolore delle vittime di violenza di genere, offrendo il supporto di un’équipe di operatori specializzati della Divisione Anticrimine, della Squadra Volanti e della Squadra Mobile.

L’impegno da parte della Polizia di Stato nella prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza sulle donne è continuativo e costante; oggi il questore ha emesso un ulteriore provvedimento di ammonimento a tutela di una donna trevigiana vittima di stalking.

Il comandante provinciale dei Carabinieri, Colonnello Gianfilippo Magro, ha dichiarato che “il mio pensiero va oggi alle donne in uniforme che prestano servizio nei Comandi dell’Arma nella Marca trevigiana e che difendono ogni giorno la legalità e il rispetto delle regole per la convivenza civile”.

In questa giornata speciale, il comandante ha ricordato le iniziative intraprese dall’Arma trevigiana a sostegno delle donne, in particolare le “Stanze protette” già allestite e operative nei comandi di Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto e Oderzo e quelle in fase di realizzazione a Montebelluna e Mogliano Veneto: “Sono luoghi dove donne e uomini in divisa danno ascolto e protezione a donne e minori vittime di maltrattamenti e abusi” ha ricordato Magro.

(Foto: carabiniere in servizio alla stazione di Treviso. Fonte: Carabinieri)
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