Sarà molto verde la nuova porta d’accesso meridionale di Treviso, ed avrà un obiettivo primario: integrare il trasporto pubblico su rotaia e su gomma, puntando anche all’incremento dell’uso della bicicletta e alla totale riqualificazione del quadrante compreso tra il cavalcavia, la stazione ferroviaria, i bastioni delle mura e via Roma fino a ponte San Martino.
Quando, tra pochi mesi, la demolizione dell’ex hotel Cuor farà posto alla nuova autostazione della Mom, questa sarà costituita da agili pensiline d’attesa, in struttura metallica, sovrastate da un’ampia copertura verde, che avrà il compito di ridurre l’effetto isola di calore, aumentare la superficie permeabile, accogliere ii ripopolamento della flora e della fauna urbane, nonché rendere meno “impattante” il colpo d’occhio transitando sul cavalcaferrovia. E pure questo “obbrobrio” (dal punto di vista architettonico), elemento che storicamente taglia in due la città, cambierà completamente pelle: verrà ricoperto, infatti, con un rivestimento di lamine in materiale microforato e vernici fotocatalizzatrici, ed un impianto di illuminazione a giorno.
Inoltre il nuovo centro intermodale del trasporto pubblico punta a potenziare la fruizione della ciclabile Ferrovia-Ospedale Ca’ Foncello (Cittadella della Sanità), con la creazione di una grande bike station sotto una delle campate, garantendo un parcheggio ottimale per gli utenti della Mom e delle ferrovie che usano anche le due ruote. La rivoluzione, che verrà avviata con lo spostamento dell’autostazione delle corriere dall’ex Siamic di Lungo Sile Mattei all’area ex Cuor, rientra in un programma complesso che coinvolge più attori: la società della Mobilità di Marca, Il Comune di Treviso e Rfi (Rete ferroviaria italiana). Dopo anni di studi, trattative e mediazioni, tutti i veti sono caduti.
Il trasloco della “casa” delle corriere, dunque, si farà. Il piano guida è stato presentato pubblicamente oggi dalla Mom a Palazzo Rinaldi di Treviso, nell’incontro a cui erano presenti il sindaco Mario Conte, Andrea De Checchi, vicesindaco, Giacomo Colladon, presidente della Mobilità di Marca, Marco Pagani progettista e Stefano Marcon, presidente della Provincia.
Colladon ha sottolineato l’importanza dell’intervento in una zona totalmente ideale per l’integrazione ferrovia-gomma, in modo da favorire sempre più l’uso del mezzo pubblico da parte dell’utenza. “A marzo abbiamo registrato un incremento dei viaggiatori che fa ben sperare” ha detto il presidente della società di trasporto pubblico, che sta compiendo il terzo passaggio nel rinnovamento delle infrastrutture, dopo il deposito di via Castellana e i nuovi uffici direzionali all’ex Iva. La futura autostazione sarà compresa tra via Pinelli e vicolo Gaspare Gozzi, all’estremità di piazzale Duca D’Aosta, adiacente al cavalcaferrovia, su un’area edificata di 3685 metri quadrati. Saranno costruiti 15 stalli di sosta per accogliere bus di diversa lunghezza, garantendo aree di risalita e discesa protette dal movimento dei mezzi, con uno scorrimento ottimale e minori tempi di fermata soprattutto nelle ore di punta. E’ previsto il transito in media di 6 mila passeggeri al giorno, movimentati da 240 veicoli del trasporto interurbano.
Ci saranno pensiline per le fermate dei bus urbani ed interurbani, i servizi connessi, gli ambiti funzionali collegati alla stazione ferroviaria (che annualmente registra la frequenza di circa 5 milioni di persone e che da giugno sarà interessata da un profondo lavoro di restyling), per la creazione di un polo intermodale, attorniato da spazi esterni verdi. Quattro “gate” garantiranno l’entrata dei mezzi sotto il cavalcaferrovia e una particolare attenzione sarà riservata alla circolazione ciclopedonale. Per inserirsi nella circolazione cittadina, autobus e corriere prenderanno la direzione del Put tramite via Pinelli, la cui zona residenziale sarà “protetta” da una schermatura con un filtro verde, servita da una strada a senso unico per accedere nel quartiere completa di parcheggi riservati.
La realizzazione della nuova infrastruttura costerà alla Mom, che già detiene la proprietà dell’ex Hotel Cuor al 43%, un investimento di 3,5 milioni di euro (al netto di altri costi dovuti ad acquisizioni immobiliari), a cui si aggiungerà il rifacimento dell’edificio biglietteria. “Abbiamo ritenuto di dover proporre un piano guida” ha precisato Colladon, “confidando che ne sia riconosciuto il valore e l’interesse pubblico, sia sotto il profilo dei servizi per la mobilità che in termini di riqualificazione di una parte strategica della città“.
Un altro capitolo è la spesa prevista per risistemare il cavalcavia, conteggiata in circa un milione di euro, sostenuta dal Comune o da un partenariato pubblico-privato”. “L’ingresso alla città viene rinnovato con una visione moderna della viabilità cittadina e una bike station che sarà la più grande di Treviso, congiungendo treno, corriera e bicicletta. Inoltre ci sono tanti progetti che possiamo immaginare all’ex Siamic, quando le corriere se ne andranno da lì” ha sottolineato De Checchi.
“Per questo importante intervento devo ringraziare la Mom, un’azienda modello a livello regionale, che studia soluzioni e le sperimenta”, ha concluso Conte, “Il progetto complessivo tiene conto della rigenerazione urbana, avviata senza i fondi del Pnrr, che partirà dal quartiere di San Zeno per toccare la stazione ferroviaria, via Cacciatori, i bastioni delle mura, l’ex Siamic ed arrivare fino a ponte San Martino e Piazza Giustiniani. Comprenderà, perciò, quel quadrante che oggi viene considerato il più problematico della città. Si svilupperà negli anni ma daremo nuovi servizi ai pendolari, ai cittadini e ai turisti”.
(Foto: Comune di Treviso).
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