Un’opera che è un crocevia tra il recupero del patrimonio storico cittadino e un progetto di innovazione urbanistica: è questo il messaggio emerso durante la conferenza stampa svoltasi in tarda mattinata a Ca’ Sugana, dove è stato presentato il progetto esecutivo di riqualificazione delle mura di Treviso.
L’obiettivo è già tracciato: presentare la candidatura delle mura al titolo di Patrimonio Unesco e, allo stesso tempo, dare vita a un Museo delle Mura di Treviso, uno strumento che possa dare maggiore lustro al patrimonio storico-culturale della città.
Come ha riferito il sindaco Mario Conte, per questo aspetto non sono definite le tempistiche, tutto dipenderà dal progetto ideato, frutto di uno studio, anche storico, del luogo interessato, che ha impegnato un gruppo di lavoro interdisciplinare.
Nel frattempo, sono noti invece i primi passaggi della questione: è in corso la fase di appalto dei lavori e la loro assegnazione dovrà avvenire entro il 30 ottobre. Partirà il cantiere, da chiudersi in 527 giorni lavorativi, per un investimento pari a 6 milioni e 900 mila euro di fondi Pnrr (di cui 5 milioni di euro per i lavori).
A illustrare la storia che riguarda le mura è stato Sandro Zampese, assessore alle Opere pubbliche della città, il quale ha fatto riferimento alla figura di Fra Giocondo (Giovanni Monsignori, per esteso), architetto e appassionato umanista, vissuto a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento. Fu la mente delle mura trevigiane ma, nonostante ciò, rimane ancora oggi un profilo spesso sottovalutato, se non addirittura dimenticato, come evidenziato dall’assessore stesso.
A Fra Giocondo, tra le varie cose, si deve la progettazione del Pont Notre-Dame a Parigi, della Cappella dei Pontano a Napoli e della Loggia del Consiglio a Verona, solo per ricordare alcune iniziative architettoniche, in grado di esprimere l’abilità di tale figura. Nonostante il contributo dato a Treviso, l’architetto venne allontanato dalla città nel 1510, secondo motivazioni che ancora oggi vedono diverse ipotesi alla base.
“Siamo giusti sui tempi per la realizzazione del progetto – ha evidenziato Zampese – e questo è l’intervento più imponente alle mura, dal 1509 in poi (periodo della loro realizzazione, ndr). Voglio ricordare che Fra Giocondo fu un genio come Leonardo Da Vinci e il migliore in Europa nel suo campo, nonostante oggi sia ancora sottovalutato”.
“Il progetto esecutivo presentato consente di declinare possibilità di altri interventi da fare in futuro – ha aggiunto – Si tratta di un progetto generale, a cui ne seguiranno dei successivi”.
Le caratteristiche del masterplan
A livello pratico, il cantiere si concentrerà in prima battuta (e con i fondi attualmente a disposizione) sui tratti a nord e a est delle mura. Sarà un intervento a carattere conservativo, tale da preservare la cinta muraria dall’azione negativa degli agenti vegetativi, mentre un “intervento di ricucitura” dei percorsi esterni, consentirà di ricreare un itinerario ciclopedonale, che valorizzi la fruizione del luogo.
All’interno, invece, la riqualificazione del percorso golenale, tramite un sistema di percorsi pedonali e di passerelle metalliche, risponderanno alla stessa esigenza. Spazio poi alla valorizzazione del Ponte de Pria e alla riqualificazione della zona del Portello.
In tale ottica, quindi, per il prossimo futuro uno sguardo sarà gettato anche su una riqualificazione dell’ex Pattinodromo e la valorizzazione delle porte storiche della città, con un occhio di riguardo a Porta Altinia: tutti elementi che dialogano con la struttura muraria.
In certi “punti degradati” verranno riproposte delle sezioni di muratura riconducibili al Cinquecento, mentre ponti e passerelle tradurranno quella necessità di collegamento che il masterplan vuole proporre. Ogni singolo intervento è frutto di un accordo con la Soprintendenza.
L’opera, “di valorizzazione cittadina e non solo monumentale”, comporterà la valorizzazione dei bastioni e il posizionamento di “stacchi a terra”, necessari a creare una percezione di continuità, mentre le classiche discese verso l’acqua (diffuse lungo il complesso murario) saranno ripulite, restaurate, valorizzate e illuminate.
L’intervento comporterà anche una sistemazione esterna della cinta muraria, con la creazione di un’autentica passeggiata, una “promenade” utile a far vivere la zona. A corredo di tutto questo sarà l’installazione di alcune “tracce a tema”, ovvero dei totem illustrativi, che spieghino a pillole la storia dei vari angoli delle mura e dei vari varchi cittadini, con l’ausilio di iconografie, dando “una sensazione di ingresso e di uscita dalla città”.
Un masterplan che ricostruisce, quindi, una visione d’insieme delle mura trevigiane, sia sotto un’ottica paesaggistica che monumentale.
Una passerella andrà inoltre a creare i vari punti della zona che, attualmente, non vedono una continuità di passaggio.
Si tratta, quindi, di un “progetto puzzle”, così come è stato ribattezzato in conferenza stampa visti i suoi tasselli futuri, che comporterà inoltre la pavimentazione e la piantumazione di alberature a ridosso delle mura, specialmente all’altezza di piazzale Burchiellati, zona di sosta per le auto e di svolgimento del mercato rionale.
“Vorrei far presente che siamo partiti dal fermare un progetto di scavo di un parcheggio, che doveva sorgere sotto alle mura e portava la firma del Partito democratico e dell’ex sindaco Manildo – ha affermato il primo cittadino di Treviso, Mario Conte – Vogliamo intraprendere il percorso di candidatura delle mura a Patrimonio Unesco e, per farlo, serve partire da una loro riqualificazione: abbiamo fatto uno studio, un confronto con gli storici e abbiamo fatto una ricerca dei fondi, con questa prima tranche del Pnrr”.
“Politicamente, siamo partiti dal salvare le mura e vogliamo candidarle al titolo di Patrimonio Unesco – ha aggiunto – Vogliamo continuare a valorizzare la città. Ci sono progetti che rimarranno nella storia e io voglio passare alla storia per il sindaco che ha restituito più cose alla città. Evidenzio che siamo perfettamente in linea con le tempistiche del Pnrr”.
Un occhio di riguardo sarà dato anche alla sicurezza, come emerso in conferenza stampa, con l’illuminazione dei vari angoli delle mura e la sistemazione di telecamere di videosorveglianza: “Questo è un luogo sentito e vissuto per fare footing, – il commento del primo cittadino – è un luogo di aggregazione della città”.
Una tematica del futuro, invece, la questione dei parcheggi “Sarà una questione da risolvere – non ha nascosto Conte – e dovremo parlarne anche con i venditori del mercato”.
(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata – Comune di Treviso).
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