In occasione della partenza della Treviso‐San Martino di Castrozza, tappa numero 19 del 102° Giro d’Italia, fissata per oggi, Confartigianato Imprese Marca Trevigiana ha presentato il protocollo d’intesa siglato tra la Confederazione e la Federazione Ciclistica Italiana – Fci per la promozione della bicicletta e del suo tessuto economico, la valorizzazione del territorio a favore della mobilità pulita, della difesa della salute e dell’ambiente. Hanno illustrato e dettagliato la nuova partnership Marco Granelli, vice presidente vicario di Confartigianato Imprese e Daniela Isetti, vice presidente vicario della Federciclismo. Vendemiano Sartor, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, ha reso noto il valore dell’indotto e Mario Pozza, presidente dell’Organizzazione di Gestione della Destinazione “Città d’arte e ville venete del territorio trevigiano”, ha ricordato le azioni che sta promuovendo l’Ogd in tema di cicloturismo.
La collaborazione tra l’Associazione e la Federazione si articola in una serie di iniziative turistiche, in attività integrate di educazione ambientale per lo sviluppo locale in un’ottica di sostenibilità; in progettualità aventi carattere formativo sul mondo della bicicletta e sulla sua manutenzione che porteranno alla definizione di nuove figure professionali ‐ operatori turistici e guide cicloturistiche sportive ‐ attraverso l’organizzazione di corsi gestiti dal Centro Studi Fci.
Con particolare riferimento a quest’ultimo ambito Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, attraverso la sua società di formazione, si è attivata per la strutturazione di un percorso ad hoc territoriale che va ad integrare e completare il già collaudato corso Federciclismo per la qualificazione di guide ciclo‐turistiche sportive ovvero di figure che per professione accompagneranno persone singole o gruppi in percorsi cicloturistici, fornendo informazioni generali sul territorio, illustrando le zone di pregio naturalistico e ambientale, i siti di interesse artistico, storico e culturale attraversati, al di fuori degli ambiti di competenza degli accompagnatori naturalistici e delle guide turistiche.
“La partnership con Confartigianato – ha fatto rilevare Daniela Isetti, vice presidente vicario della Federazione Ciclistica Italiana – consente di potenziare le nostre iniziative nel settore del cicloturismo, fenomeno in forte crescita, e porterà valore aggiunto nelle attività che riguardano il mondo della bicicletta, anche con la riscoperta degli artigiani che si occupano della produzione e manutenzione. Figure oggi molto richieste dal mercato, oltre a valorizzare il ruolo e le potenzialità delle guide cicloturistiche sportive abilitate da Fci e dare nuovo impulso all’occupazione giovanile in un contesto quanto mai attuale”.
L’accordo ha come obiettivo chiave quello di generare valore aggiunto per tutte le imprese che operano nel mondo delle due ruote potenziando le competenze e le peculiarità delle realtà produttive e dare nuovo impulso alla neoimprenditoria che si connota per una spiccata vocazione alla sostenibilità e all’innovazione. “Con questo intesa – ha sottolineato il vice presidente di Confartigianato Marco Granelli – abbiamo l’occasione di valorizzare un settore, quello della produzione di biciclette, in cui l’artigianato è protagonista con 2.062 imprese e 3.862 addetti artefici della qualità manifatturiera italiana nel mondo dove lo scorso anno ne abbiamo esportate circa 1.800.000. Oggi più che mai l’utilizzo delle biciclette fa bene all’economia, alla salute e all’ambiente”.
“Quello delle biciclette – ha evidenziato Vendemiano Sartor, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana ‐ è infatti uno dei settori in cui gli imprenditori artigiani sono stati artefici della rinascita e del rilancio della qualità manifatturiera italiana. Proprio negli anni della crisi gli imprenditori artigiani sono stati i promotori del ritorno alla bicicletta sofisticata, realizzando capolavori che esprimono tradizione, innovazione, talento, gusto e creatività. Quello delle due ruote è un mercato in evoluzione ed espansione. Lo è per le caratteristiche delle aziende che le producono, nell’utilizzo che se ne fa, nel valore del prodotto stesso che non è più solo un oggetto di consumo ma diventa uno stile di vita che a sua volta apre ad altre esigenze ed opportunità che riguardano sia la bicicletta, che diviene un bene di valore da tutelare, sia le sue diverse forme di utilizzo”.
“L’Ogd è un grande risultato per tutto il territorio – ha affermato il presidente Mario Pozza ‐ Riuscire a creare un sistema strategico per il turismo, come indicato dalla Regione Veneto, forte delle nuove competenze della Camera di Commercio di Treviso – Belluno, ci pone davanti un percorso di grande responsabilità, ma che sono certo riuscirà, con Fondazione Marca Treviso, a dar vita a nuove esperienze d’impresa, come lo sono le reti d’impresa ‘cycling in the venice garden’, ‘Golf in Veneto’, ‘Matrimonio all’italiana’ e a nuove occasioni di business diffuso. Il cicloturismo è ormai uno degli asset strategici dell’offerta turistica della nostra provincia, basti pensare che con oltre 400 km di piste ciclabili, la nostra provincia registra oltre 200 mila presenze all’anno. Di questi, circa il 30 percento sono veri e propri cicloturisti, ospiti che considerano la bici un vero e proprio mezzo di locomozione per vivere la vacanza in una determinata destinazione. Il loro indotto per l’economia trevigiana è di circa 7 milioni di euro. La restante parte (quasi 140 mila presenze) sono turisti – ciclisti, il cui apporto all’economia della Marca è di circa 17 milioni di euro. Parliamo dunque di un indotto totale di quasi 24 milioni di euro all’anno”.
(Fonte e foto: Confartigianato Imprese Marca Trevigiana).
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