Giorno della Memoria, al Sant’Artemio la Shoah con tavole a fumetti e le Medaglie d’Onore. Alla Cadorin la deposizione della Corona

Il ricordo a Treviso

Per il Giorno della Memoria, il 27 gennaio, Provincia di Treviso, Prefettura di Treviso e Comune di Treviso hanno organizzato una serie di iniziative per ricordare le vittime dell’immane tragedia della Shoah, con l’obiettivo di condividere con la comunità l’importanza di coltivare la memoria e di ribadire come quanto accaduto negli anni della Seconda Guerra Mondiale, a causa di una follia disumana che non trova alcuna giustificazione, non possa essere in nessun modo dimenticato.

Tre i momenti che si sono susseguiti nella mattinata di sabato 27 gennaio: il primo, nell’Auditorium del Sant’Artemio, un approfondimento sulla Shoah attraverso la lettura di alcuni tra i più significativi fumetti contemporanei, con la voce di Andrea Alfieri, accompagnato da un inquadramento storico a cura dell’Istresco, con la partecipazione di oltre 120 studentesse e studenti del Liceo Duca degli Abruzzi di Treviso e rappresentanti della Consulta provinciale, grazie alla sinergia con l’Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso; a seguire, la Cerimonia di consegna delle medaglie d’onore ai familiari dei cittadini trevigiani militari e civili deportati e internati nei lager nazisti, a cura della Prefettura di Treviso.

La giornata è proseguita con due appuntamenti aperti a tutta la cittadinanza: un momento di raccoglimento attorno alle Pietre d’Inciampo nel parco del Sant’Artemio, con la collaborazione del Conservatorio “Steffani” di Castelfranco Veneto e, a chiudere la mattinata, la Cerimonia di deposizione della corona di alloro, alla Caserma “L. Cadorin”, a cura del Comune di Treviso.

Ad avviare gli appuntamenti in programma sabato 27 gennaio, a partire dalle 9.15 nell’Auditorium del Sant’Artemio, i saluti delle istituzioni del presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, del sindaco del Comune di Treviso, Mario Conte, della dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso, Barbara Sardella, e del Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti.

È seguito dunque l’approfondimento storico delle drammatiche vicende della Shoah attraverso un reading di alcuni brani significativi, a cura del lettore Andrea Alfieri, tratti da alcuni tra i più importanti graphic novel a tema a livello nazionale e internazionale. Da “Jan Karski” di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso (Rizzoli), a “L’Inverno D’Italia” di Davide Toffolo (Coconino), passando per “Perlasca” di Matteo Mastragostino e Armando Miron Polacco (Beccogiallo) e ovviamente il capolavoro “Maus” di Art Spiegelman (Einaudi). Il tutto inframezzato da un approfondimento e inquadramento storico su “La persecuzione degli ebrei nella storia del ‘900”, a cura dell’Istituto della Storia della Resistenza e della Società Contemporanea (Istresco). Le peculiarità del fumetto, a livello visivo e comunicativo, rappresentano un modo nuovo e sensibile per ripercorre le vicende storiche, divenendo occasione di condivisione e riflessione efficace e contemporaneo con ragazzi e ragazze.

Alle 10.30 si è svolta la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore ai familiari dei cittadini trevigiani militari e civili deportati e internati nei lager nazisti, a cura della Prefettura di Treviso.

La seconda parte dell’appuntamento, aperta a tutta la cittadinanza, ha compreso due momenti:

• alle 11.30 il momento simbolico di raccoglimento in prossimità delle Pietre d’Inciampo del Sant’Artemio, nell’esedra situata di fronte all’Edificio 1 di Presidenza, in cui saranno ripercorse brevemente le vicende dei quattro cittadini a cui sono dedicate: Elena Guttman, Polacco Ruggeri Segré Salvatore e Schlesinger Ruth, in seguito strappati alla struttura dalle SS e destinati per il tragico viaggio finale alla Risiera di Sabba e al campo di concentramento di Auschwitz.

Contestualmente, si è svolto il contributo degli studenti, con la collaborazione di Istresco e dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso, attraverso una lettura di un brano emozionale e un intervento di Francesco Cucinotta, presidente della Consulta provinciale degli studenti. Ad accompagnare il momento, le musiche del Conservatorio Agostino Steffani di Castelfranco Veneto.

Durante il momento di riflessione attorno alle pietre, sono intervenuti anche la deputata della Repubblica, Marina Marchetto Aliprandi, e Marzio Favero, consigliere regonale.

• alle 12.30, alla Caserma del 33° Reggimento EW Battaglione Falzarego “L. Cadorin” di Treviso, si è svolta la Cerimonia di deposizione della corona di alloro
a cura del Comune di Treviso, presso la lapide che vuole ricordare come dal luglio 1942 al settembre del 1943 la Caserma Cadorin sia stata uno dei campi di concentramento creati dal fascismo per imprigionare civili sloveni e croati, catturati dalle truppe della II Armata di stanza in Slovenia. Nel marzo del 1943 furono invece portati a Monigo alcuni prigionieri di guerra sudafricani e neozelandesi, impiegati in lavori agricoli nelle campagne. Il campo rimase poi attivo fino all’annuncio dell’Armistizio fra Italia e Alleati, salvo poi diventare un campo per profughi gestito dal Governo Militare Alleato. Presenti alla cerimonia le autorità civili e militari.

“Oggi abbiamo ricordato l’immane tragedia accaduta in quegli anni, con il dramma della Shoah e della persecuzione, a causa di una follia disumana: un fondamentale passo, condiviso con gli studenti e le istituzioni, per ribadire con profonda convinzione come simili atrocità non debbano e non possano mai trovare giustificazione alcuna – le parole di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – condividere anche con le giovani generazioni l’importanza di coltivare la memoria è un significativo passo verso l’acquisizione di una maggiore consapevolezza e senso di responsabilità”.

“Le istituzioni si sono unite in una giornata di riflessione, raccoglimento, memoria– afferma il sindaco di Treviso Mario Conte – È importante portare avanti questi momenti per rafforzare, anche nelle nuove generazioni, la cultura della memoria, del rispetto e della conoscenza affinché tutti possano avere piena conoscenza di quello che è stato e che non deve accadere più. Prevedere più momenti nell’arco della giornata è stato un modo per dare più strumenti possibili per l’approfondimento e la condivisione che si aggiungono così alle cerimonie di commemorazione”.

“Condividere con le studentesse e gli studenti la riflessione sul significato di “coltivare la memoria”, nel contesto delle iniziative istituzionali, è un’occasione importante per il loro percorso di crescita individuale, come cittadini più responsabili – le parole di Barbara Sardella, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale – acquisire conoscenza e consapevolezza della tragedia della Shoah è il primo passo per ribadire, insieme, che simili atrocità non trovano mai giustificazione e non possono, non devono ripetersi”.

Nel suo indirizzo di saluto il Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, ha dapprima ricordato i decorati, internati militari “che rimasero fedeli alla Patria e preferirono la sofferenza della prigionia negli stalag pur di non prendere le armi al servizio del regime nazi fascista”. Infine, il Prefetto ha esortato i tanti studenti presenti a coltivare il ricordo delle atrocità della shoah “costruendo le idee per il futuro sulla concretezza della cultura, sulla solidità della storia, affermandole con la forza della ragione, senza farsi affascinare da falsi miti e da pregiudizi manipolatori delle coscienze”.

“Coinvolgere studentesse e studenti del Conservatorio Agostino Steffani di Castelfranco Veneto nella preparazione di musiche che accompagnino le iniziative per il Giorno della Memoria al Sant’Artemio è stato un modo di rendere ancor più partecipi le nuove generazioni al valore della memoria, avendo cura del suo significato – spiega Paolo Troncon, direttore del Conservatorio Steffani di Castelfranco Veneto – Un orgoglio poter collaborare attivamente con la Provincia e le Istituzioni per questo appuntamento, che vedrà raccolta attorno alle pietre d’inciampo la comunità”.

“Raccontare le storie di questi protagonisti che hanno vissuto la tragedia “per non dimenticare” è soltanto una prima parte del “fare memoria” – spiega Chiara Scinni, presidente dell’Istresco – Per rendere la memoria viva e trasformarla in uno strumento di responsabilità si deve agire nel tempo presente affinché i meccanismi dell’odio e della disumanizzazione non si ripetano. Ed è questo il messaggio che il Giorno della Memoria vuole indicare”.

Montebelluna

Giovedì, è stato presentato al MeVe – Memoriale Veneto della Grande Guerra il volume “Cronaca di prigionia dal fronte orientale“, edito da Istresco, di Angelo Taborra.

Presenti all’evento, al quale ha partecipato un pubblico molto numeroso, il figlio Carlo Taborra con la famiglia, il sindaco Adalberto Bordin, l’assessore alla cultura Maria Bortoletto, il professor Lucio De Bortoli, curatore del volume, e la conservatrice storica del MeVe, Irene Bolzon.

“Cronaca di prigionia dal fronte orientale” è un racconto composto da due testi, un taccuino in presa diretta dei fatti e un “diario” memoriale ordinato negli anni successivi al rientro a casa.

Molti montebellunesi ricordano Taborra nel periodo in cui è stato titolare del “Bazar Milanese“, lo storico negozio di giocattoli di Montebelluna che ora è portato avanti dal figlio Carlo.

Angelo lasciò nel cassetto per tutta la vita i testi che sono stati proposti all’attenzione pubblica, ma per decenni fu membro attivo e partecipe dell’Associazione Nazionale ex Internati nella divulgazione nelle scuole della terribile esperienza degli “I.M.I”, i cosiddetti Internati Militari Italiani.

Si tratta degli oltre 700 mila militari italiani imprigionati dai tedeschi dopo l’8 settembre e inviati nei campi di lavoro e di concentramento dei 21 distretti militari del Reich.

Taborra (Crocetta del Montello 16 dicembre 1924 – Montebelluna 21 gennaio 2010) venne arruolato a 19 anni, il 29 agosto del 1943, e destinato a guerra in corso all’11° Reggimento del Genio militare di Udine per essere formato come marconista.

Nei giorni immediatamente successivi l’8 settembre, il reparto si consegnò ai tedeschi e il 15 salirono sul treno per un viaggio che durerà tre giorni con destinazione Sudauen (Stalag IF-631) in Prussia Orientale.

Il 22 ottobre venne trasferito a Konisberg (attuale Kaliningrad), che abbandonò a piedi in direzione Danzica il 27 gennaio 1945 sotto i colpi dell’avanzata russa.

Cominciarono così le marce sul ghiaccio, i bombardamenti a tappeto, lo spostamento continuo in cittadine, villaggi e caserme, spesso al servizio coatto della Todt e del genio tedesco.

Alla fine delle ostilità, Taborra e compagni, illusi e poi derubati dai russi, vennero trascinati nella confusione delle zone d’influenza del dopoguerra e finirono di fatto nei capi di raccolta per stranieri in Prussia Orientale.

Dopo un infinito stillicidio di annunci e smentite sulla partenza attesa e sempre rimandata, finalmente, il 24 settembre cominciò un rimpatrio anch’esso interminabile e che si concluse con l’arrivo a Crocetta il 13 ottobre 1945: un viaggio di ritorno durato venti giorni.

“Storie come quella di Angelo Taborra – commenta il sindaco Bordin – ci ricordano che la Seconda guerra mondiale, con il suo carico di violenza, ingiustizia, sofferenza e atrocità, è stata vissuta anche da molti nostri concittadini e per lo più giovani. A combattere furono persone poco più che ragazzi, costretti a fare i conti con situazioni di crudeltà e ferocia aberranti che si sono concluse con la morte o con un lento e faticoso ritorno alla normalità, una volta conclusosi il conflitto”.

“È una storia che tocca nell’animo – continua – perché molti di noi hanno o hanno avuto familiari, nonni, zii – o in qualche caso genitori – che hanno vissuto le atrocità della guerra e che ora, per ragioni anagrafiche, non sempre possono essere testimoni diretti di quello che è significato vivere una guerra. Sono racconti come a testimoniare quanto sia importante conoscere le storie dei singoli che compongono la macro-storia, perché sono le storie personali a dare la misura del male che portano con sé i conflitti e il punto da cui partire per evitare che si ripetano”.

“Questa serata – aggiunge l’assessore Bortoletto – rientra nell’ambito delle iniziative che ogni anno l’amministrazione dedica al Giorno della Memoria non solo per commemorare la Shoah, ma anche per favorire una coscienza della consapevolezza e dei valori della solidarietà e della libertà che stanno alla base di una comunità rispettosa e inclusiva”.

Treviso

In vista del Giorno della Memoria, Provincia di Treviso, Prefettura e Comune di Treviso hanno organizzato una serie di iniziative per ricordare le vittime dell’immane tragedia della Shoah.

Tre i momenti in programma nella mattina di sabato 27 gennaio: il primo, a partire dalle 8.45, nell’Auditorium del Sant’Artemio, con un approfondimento sulla Shoah attraverso la lettura di alcuni tra i più significativi fumetti contemporanei, con la voce di Andrea Alfieri, accompagnato da un inquadramento storico a cura dell’Istresco, con la partecipazione di oltre 120 studentesse e studenti del Liceo Duca degli Abruzzi di Treviso e rappresentanti della Consulta provinciale, grazie alla sinergia con l’Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso.

A seguire, la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore ai familiari dei cittadini trevigiani militari e civili deportati e internati nei lager nazisti, a cura della Prefettura di Treviso.

La giornata proseguirà con due appuntamenti aperti a tutta la cittadinanza: un momento di raccoglimento attorno alle pietre d’inciampo nel parco del Sant’Artemio, con la collaborazione del Conservatorio “Steffani” di Castelfranco Veneto e, a chiudere la mattinata, la cerimonia di deposizione della corona di alloro, alla Caserma “Cadorin”, a cura del Comune di Treviso.

Ad avviare gli appuntamenti in programma sabato 27 gennaio, a partire dalle 9.15 nell’Auditorium del Sant’Artemio, i saluti del presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, del sindaco del Comune di Treviso, Mario Conte, della dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso, Barbara Sardella, e del Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti.

“Ricordare l’immane tragedia accaduta in quegli anni – commenta Marcon -, con il dramma della Shoah e della persecuzione, a causa di una follia disumana, è il primo fondamentale passo per ribadire con profonda convinzione come simili atrocità non debbano e non possano mai trovare giustificazione alcuna. Condividere anche con le giovani generazioni l’importanza di coltivare la memoria è un significativo passo verso l’acquisizione di una maggiore consapevolezza e senso di responsabilità”.

“Le istituzioni si uniscono in una giornata di riflessione, raccoglimento, memoria – afferma il sindaco Conte -. È importante portare avanti questi momenti per rafforzare, anche nelle nuove generazioni, la cultura della memoria, del rispetto e della conoscenza affinché tutti possano avere piena conoscenza di quello che è stato e che non deve accadere più. Prevedere più momenti nell’arco della giornata è un modo per dare più strumenti possibili per l’approfondimento e la condivisione che si aggiungono così alle cerimonie di commemorazione”.

Tante le iniziative per il “Giorno della Memoria” nei Comuni della Destra Piave: sabato 27 gennaio, alle ore 17.30 al polo culturale Skholè in via Postumia Centro a San Biagio di Callalta, è previsto un incontro pubblico con Giovanni Campagnolo, il figlio dei due “Giusti tra le Nazioni”, che sarà introdotto dal professor Leopoldo Pincin, socio Istresco.

Nervesa della Battaglia

Dalle ore 9 alle 12 di venerdì 26 gennaio l’Istituto Comprensivo proporrà letture e momenti di riflessione sulla Shoah per commemorare le vittime dell’Olocausto.

L’iniziativa è curata dalle lettrici del gruppo “Pizzicamì, Pizzicamè” per gli alunni della scuola secondaria di primo grado di Nervesa.

La biblioteca comunale, in occasione della Giornata della Memoria, predispone uno scaffale espositivo con proposte bibliografiche sul tema, sia per adulti che per ragazzi.

La bibliografia è disponibile anche sul sito www.comune.nervesa.tv.it

Volpago del Montello

L’amministrazione comunale e l’Istituto Comprensivo di Volpago del Montello invitano la cittadinanza a commemorare la Giornata della Memoria con l’evento “Per non dimenticare…educhiamo alla pace“: musica e letture a cura degli alunni della scuola secondaria di primo grado e dei ragazzi del Centro Aggregativo.

L’appuntamento è per venerdì 26 gennaio, alle ore 20, nella palestra comunale in via Preti 3.

Trevignano

In occasione del “Giorno della Memoria” e della “Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini”, l’amministrazione comunale invita la cittadinanza al concerto di sabato 27 gennaio, alle ore 20.45, in Villa Onigo (Ma prima, poco prima…).

Il concerto si snoda fra canti eseguiti dal coro Ana del Montello e brani eseguiti a voce solista da Alessia Visentin accompagnati dalla fisarmonica di Francesca Gallo.

La storia raccontata attraverso la musica, dall’istituzione delle leggi razziali fino alla firma dell’armistizio (ingresso libero).

Pederobba

In occasione del “Giorno della Memoria“, invece, il Comune di Pederobba ha organizzato una solenne cerimonia nella giornata di domenica 28 gennaio, alle ore 16.30, nella palestra ad Onigo.

Lo straordinario e inedito lavoro di ricerca storica della professoressa Tiziana Covolan, coadiuvata dalla collaboratrice Claudia De Franceschi, ha saputo recuperare importanti e commoventi informazioni di tantissimi pederobbesi che sono stati deportati o internati nei lager nazisti, destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale.

Spresiano

    L’amministrazione comunale, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Spresiano e l’associazione culturale Cikale Operose, vuole commemorare la Giornata della Memoria con una lettura drammatizzata tratta dal libro “Yossl Rakover si rivolge a Dio” di Zvi Kolitz.

    La lettura e la regia sono di Sandro Buzzatti, accompagnato dalle chitarre di Eduardo Conti Zanetti e Roberto Gemo.

    La serata si terrà nella scuola secondaria di primo grado “Emilio Lovarini”, in via Ugo Foscolo 4 a Spresiano, venerdì 26 gennaio alle ore 20.30 (ingresso gratuito).

    (Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata – Provincia di Treviso).
    #Qdpnews.it

    Total
    0
    Shares
    Articoli correlati