In un anno 315 interventi al fegato: cresce sempre di più la quarta chirurgia al Ca’ Foncello

La quarta chirurgia del Ca’ Foncello di Treviso ha intrapreso, nell’ultimo anno, una strada di globale riorganizzazione e modernizzazione delle tecniche chirurgiche.

“A renderlo possibile – sottolinea il primario, professor Giacomo Zanus (nella foto) – la disponibilità della Regione e del Direttore generale dell’Ulss 2 che hanno consentito il potenziamento dell’organico, l’acquisto di presidi tecnologici chirurgici di ultimissima generazione e la partecipazione a progetti di ricerca di interesse internazionale”.

“Questo sforzo riorganizzativo globale – aggiunge Zanus – ha consentito alla quarta chirurgia, nell’ultimo anno di attività, il raggiungimento di molteplici obiettivi tra i quali: l’adeguamento delle tecniche chirurgiche ai nuovi standard internazionali con l’applicazione estensiva della chirurgia mini-invasiva nella patologia epatica; l’introduzione ed applicazione mirata delle nuove tecniche e strategie chirurgiche in due tempi nel trattamento dei tumori del fegato”.

Inoltre, l’applicazione della tecnica resettiva con risparmio parenchimale nella chirurgia del fegato con particolare riferimento all’asportazione delle grandi masse epatiche ed alle metastasi multiple; il trattamento dei pazienti con tumore del colon e metastasi sincrone del fegato mediante asportazione combinata in un unico tempo chirurgico con approccio mini-invasivo; il trattamento termoablativo con Micro-onde ecoguidato con approccio laparoscopico mini-invasivo dei tumori primitivi e metastatici del fegato; l’applicazione delle tecniche di circolazione extracorporea (grazie alla collaborazione della chirurgia vascolare, dell’urologia, della cardiochirurgia e della cardiologia) per l’asportazione delle neoplasie addominali infiltranti il fegato ed i grossi vasi addominali.

Infine, l’implementazione del programma trapiantologico renale con la collaborazione della nefrologia; il miglioramento e la razionalizzazione delle tecniche ricostruttive di parete anche su paziente trapiantato di fegato e di rene grazie alla intensa e quotidiana collaborazione con l’Attività diurna polispecialistica di area chirurgica; l’applicazione di nuovo approccio assistenziale con l’introduzione del progetto Eras; l’integrazione con i programmi assistenziali della medicina del territorio; l’istituzione del primo centro in Italia per stomizzati dopo chirurgia del colon.

La strada intrapresa – illustra Zanus – ci ha portato ad eseguire in poco più di un anno, grazie alla collaborazione quotidiana con anestesia e rianimazione, gastroenterologia, medicina 1 e 2, oncologia, anatomia patologica, radiologia e ginecologia 369 procedure di chirurgia nel distretto del fegato, delle vie biliari e del pancreas nel corso di 315 interventi.

(Fonte e foto: Ulss 2 Marca Trevigiana).
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