Nella notte tra il 25 e il 26 marzo scorso, un equipaggio della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Treviso è intervenuto all’interno di un appartamento di via Po a Villorba, su richiesta di una 51enne che era stata rapinata dal suo ex fidanzato, un 42enne del luogo.
Giunti sul posto, i militari hanno appurato che la donna viveva nell’appartamento con due sorelle di 43 e 50 anni e che qualche minuto dopo la mezzanotte di martedì il 42enne, avrebbe indotto la 51enne ex fidanzata a uscire dall’abitazione facendole credere che nel giardino stava andando a fuoco un cavo elettrico.
Nel momento in cui la donna si era resa conto del falso allarme si era apprestata a rientrare in casa, ma il 42enne, con un’azione repentina l’avrebbe spintonata al punto da riuscire ad entrare.
Una volta entrato nel salone dove si trovavano le sue ex cognate, l’uomo avrebbe iniziato a minacciarle, colpendo a calci le porte e i soprammobili, affinché gli dessero la somma di 30 euro, senza peraltro motivarne la richiesta.
Successivamente il 42enne, con violenza, avrebbe strappato un cellulare dalle mani di una delle ex cognate, la 43enne, impossessandosi di un altro telefonino appoggiato sul divano e, dopo avere frugato all’interno di un mobile, appropriandosi di una banconota da 50 euro, e quindi dileguandosi, in tutta fretta, a bordo della sua bicicletta in direzione Treviso.
Trascorse circa un paio d’ore, i militari dell’Arma lo hanno rintracciato in via Trieste a Villorba, trovandolo in possesso di uno solo dei due cellulari rubati.
A questo punto è stata effettuata una perquisizione nella sua casa, che ha premesso di sequestrare una balestra con relative frecce, parecchie armi da taglio di genere vietato, due scatole contenenti 82 proiettili calibro 22, due ulteriori proiettili calibro 38, un visore notturno, una bottiglia in vetro contenente del liquido trasparente, riportante l’etichetta cloroformio, e un rilevatore di metalli preziosi.
Considerata la natura del materiale sequestrato, sono in corso accertamenti per verificare se l’uomo possa essere stato coinvolto in raid predatori nelle abitazioni, in particolare per il rinvenimento del visore notturno, del liquido, verosimilmente cloroformio, e del rilevatore di metalli preziosi.
Terminate le formalità di rito, l’arrestato è stato portato nel carcere di Santa Bona a Treviso.
(Foto: Carabinieri Treviso).
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