“Robe da Mati”: il teatro e la cultura per eliminare lo stigma della salute mentale

Apre la stagione teatrale di Treviso con “Robe da Mati”

Arriva all’ottava edizione, tutte segnate da grandi successi, il festival “Robe da mati” mira ad accendere i riflettori sulla salute mentale con uno sguardo nuovo, curioso e votato all’arte. Molte le proposte del festival, che, come da tradizione, apre la stagione culturale trevigiana, proposte che spaziano dal teatro all’arte visiva, passando per l’attualità e l’indagine economica. 

Intervista al sindaco Mario Conte – Video di Simone Masetto

Gli appuntamenti in programma dal 31 maggio al 30 giugno, accompagneranno il pubblico in un viaggio tutto al femminile, più precisamente nella “Follia, singolare femminile”, toccando il tema degli stereotipi di genere e proponendo nuove chiavi di lettura per interpretare la realtà, con un occhio di riguardo a quella della salute mentale. 

“Robe da Mati è un festival straordinario, che nasce dall’esperienza di una realtà, Sol.Co., che dà dignità e opportunità a centinaia di persone – spiega il sindaco di Treviso Mario Conte – Anche quest’anno la manifestazione avrà un cartellone di altissimo valore culturale sul tema della salute mentale, della follia con una connotazione positiva e dell’arte con un occhio di riguardo verso le pari opportunità. Ringrazio Luciana Cremonese e Igor De Polo per aver creato, con lo staff di Robe Da Mati, un’occasione per riflettere, condividere, divertire”. 

Robe da Mati 2024 è organizzato dalla cooperativa Sol.Co. insieme al Comune di Treviso e in collaborazione con i Musei Civici di Treviso, con il patrocinio della Regione del Veneto, dell’ULSS 2 Marca Trevigiana e di moltissimi altri enti pubblici e privati. Alla presentazione hanno partecipato, oltre al sindaco Mario Conte, anche l’assessore alle politiche sociali Gloria Tessarolo, la presidente della cooperativa Luciana Cremonese e il direttore artistico del festival Igor De Polo.

“Con Robe da Mati non si lavora solamente contro lo stigma della salute mentale – aggiunge Tessarolo – ma si crea una comunità che si sente partecipe e lavora assieme”.

La cooperativa Sol.Co. è nata nel 1992 per dare l’opportunità alle persone in situazioni di svantaggio e di disagio psichico di poter intraprendere arricchenti percorsi occupazionali. Oggi Sol.Co. è un’organizzazione di successo riconosciuta per la capacità di offrire servizi efficienti alle imprese con le quali collabora, di realizzare un business profittevole e, soprattutto, di essere un esempio virtuoso di sostenibilità sociale e di parità di genere. In scena ci saranno artiste e artisti da tutta Italia, ma anche imprenditrici e studiosi che apriranno i loro mondi suggerendo nuove interpretazioni e inediti spunti di riflessione. 

“Ringraziamo il Comune di Treviso perché in questi anni non ha mai smesso di credere e sostenere il festival e il nostro desiderio di parlare non di malattia, ma bensì di salute mentale e di farlo in maniera innovativa.” – dichiara Luciana Cremonese, presidente di Sol.Co. – Ogni giorno ci interfacciamo con persone in situazioni di svantaggio, non solo con disturbi psichiatrici ma anche colpite da disagio sociale e crediamo che il punto di partenza sia eliminare qualsiasi etichetta, credere nelle potenzialità e sviluppare nuovi talenti per aprire nuove opportunità. Robe da Mati è la vetrina culturale della nostra attività quotidiana e quest’anno, con il tema scelto ‘Follia, singolare femminile’, intendiamo abbattere anche gli stereotipi di genere partendo dall’esempio della nostra realtà in cui il 60% delle presenze in CDA è femminile, così come il 77% dei revisori.”

Il programma dell’edizione 2024 di Robe da Mati

“Il programma di questa edizione si conferma di altissimo livello e in grado di proporre punti di vista inediti sull’arte – spiega Igor De Polo, direttore artistico del festival – Gli spettacoli teatrali che andranno in scena incarnano a pieno titolo il sottotitolo di quest’anno di Robe da Mati spogliando il teatro comico e la commedia dell’arte da qualsiasi esclusiva maschile. Approfondiremo anche il punto di vista di due imprenditrici che ci racconteranno come, in maniera diversa, hanno affrontato il ricambio generazionale. E poi ancora accenderemo i riflettori sulle imperdibili opere di Outsider-Art al Museo Bailo. Il programma è fitto di appuntamenti da non perdere e per chi volesse avere un’anteprima della rassegna l’invito è di partecipare alla preview ‘E’ quasi robe da mati’ prevista per il prossimo 10 maggio”. 

La stagione si aprirà con due spettacoli teatrali: il primo dal titolo “Pagliacce Cabaret“, del network Le Pagliacce, vedrà sei donne clown calcare il palco dell’Auditorium Santa Caterina in un omaggio all’universo comico che esplora appunto il linguaggio del clown ma in chiave femminile. A seguire, il 7 giugno andrà in scena, sempre al Santa Caterina, la pièce “Né serva né padrona“, un’opera dedicata alle figure femminili della commedia dell’arte e della loro rivoluzionaria emancipazione iniziata nel Cinquecento. 

Dopo il teatro, il programma di Robe da Mati guarda all’attualità e a tematiche di carattere economico-socialecon due interessanti appuntamenti. Il primo il 25 giugno a Palazzo Giacomelli, dal titolo “Le follie dell’imprenditrice“, è un talk moderato dall’esperto di innovazione Alessandro Garofalo che coinvolgerà due imprenditrici trevigiane, Elisa Menuzzo Giorgia Giacchetto, in un racconto personale sulle loro esperienze di successo e sulla loro visione del business al femminile. Grande attesa anche per Valentina Furlanetto, giornalista di Radio24 e scrittrice, che presenterà il suo ultimo libro “Cento giorni che non torno“: un viaggio tra dolore, vergogna e voglia di libertà che attraversa gli spazi dolorosi del manicomio e intreccia le storie di Franco Basaglia e di Rosa, una giovane donna nata e cresciuta non lontano da lui, che viene investita da un’auto e che da quel momento combatte con le crisi epilettiche e con la malattia mentale.

Come di consueto, torneranno anche due eventi attesi della rassegna: la mostra di arte non convenzionale e il “Premio Robe da Mati“. Il vernissage dell’esposizione di Outsider-Art ospite al Museo Bailo è previsto per il 9 giugno e accenderà i riflettori fino al 30 giugno sulle creazioni di Darko, Albert Bomarziano, Mr.Heart e Anna Pietrobon, artista e socia della cooperativa Sol.Co.. Tema di quest’anno è “I mostri che abbiamo dentro“, realizzato in collaborazione con Tapu Singolart. Grande fermento anche per il rinomato “Premio Robe da Mati” che verrà riconosciuto a persone o esperienze in cui si riconosca una “follia” in grado di migliorare il mondo. 

Per un assaggio della rassegna e per iniziare a scoprire le novità della prossima edizione del festival, l’appuntamento è per il 10 maggio – data scelta per ricordare il 13 maggio 1978 della “Legge Basaglia” – dalle ore 19 nella sede di Sol.Co. con la preview “È quasi robe da mati“, un open day con street food, visite guidate allo stabilimento, giochi da tavolo in collaborazione con “Giocatori in Scatola” e il concerto “Respira” di Erica Boschiero e Sergio Marchesini. “È quasi robe da mati” è un evento collaterale di “Festival Treviso Città per le Donne” e del “Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024”.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata – Robe da Mati)
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