Da qualche giorno sulle pareti dell’Osteria Arman si possono ammirare delle tavolozze su cui sono affissi una serie di attrezzi un tempo in uso nelle botteghe artigiane di Treviso.
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Queste opere insolite appartengono alla collezione di Francesco Spessotto, titolare assieme al fratello Marco della storica coltelleria “Scintilla” in via San Francesco. Orgogliosamente arrotino dal 1978, Spessotto negli anni si è dedicato al restauro di utensili in disuso svelando, talvolta sotto generosi strati di ruggine, pezzi di storia di artigiani e di saperi perduti che per tutto il mese di aprile daranno bella mostra di sé nella sala principale del locale di via Manzoni.
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Scorrendo lo sguardo lungo la parete si alternano gli attrezzi del norcino, dell’orafo, del chirurgo, della sarta, del contadino ma anche gli utensili della cucina “della nonna” e quelli usati dai custodi dei cavalli.
“Ho accumulato attrezzi per riempire almeno un centinaio di tavolozze come queste – racconta Spessotto – Li colleziono da decenni, alcuni sono doni di clienti altri sono in prestito, ma poco importa, tutti assieme contribuiscono ad un racconto dei mestieri di una volta”.
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Tra gli oggetti più curiosi della collezione spiccano quelli prestati per l’occasione da Guido Giraldo, noto orafo incassatore di Treviso: una vecchia morsa di legno per bloccare gli anelli, vari tipi di lenti, una piccola incudine e ancora la canna del gas per fondere il metallo fra quelli “salvati” dal repulisti generale dei cassetti della sua bottega in centro quando la gestione è passata in mano alla nuova generazione.
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Si passa poi alle roncole di diverse fatture e misure, alle forbici e bisturi del chirurgo e poi al “kit” della sarta composto da splendide forbici dai manici d’argento cesellati, “arnesi” vari per fare le asole e ancora una forfice, l’antenata della moderna forbice i cui primi esemplari risalgono ai tempi degli Egizi. Nella cucina della nonna infine non mancano
il tritacarne, il trinciapollo e poi i rulli dentellati per tagliare i galani, per citarne alcuni.
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“Siamo molto legati al territorio e queste tavolozze sono un modo per rendere omaggio agli artigiani di questa città” commenta Stefano Zanotto titolare dell’Osteria in via Manzoni che non è nuova ad iniziative di questo genere, e i clienti abituali ma anche i turisti sembrano apprezzare parecchio il connubio fra arte, in questo caso artigianato e cucina.
Ma questa è solo una piccola parte di una collezione che si arricchisce di mese in mese grazie a donazioni di amici e clienti, tanto che il restauro è diventato ormai l’occupazione principale di Francesco da quando il fratello Mario ha preso definitivamente in mano le redini del negozio, nella speranza che un domani a loro volta i figli portino avanti l’attività di famiglia.
(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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