Salvò una bimba dalle acque del Sile, oggi l’incontro con il sindaco: “Faris esempio di integrazione”

Faris e il sindaco Mario Conte

Non ci ha pensato un attimo Faris, il migrante ospite della Caserma Serena che a gennaio, alla vista di una bambina caduta nelle acque del Cagnan Grando, in zona Pescheria, non ha esitato a tuffarsi per salvarle la vita. Questo atto eroico, che ha trasformato una possibile tragedia in una storia a lieto fine, è valso al trentasettenne egiziano un riconoscimento ufficiale da parte del Comune.

Questa mattina, mercoledì, infatti Faris Mustapha Alhammamdh, questo il suo nome completo, ha ricevuto per mano del sindaco Mario Conte una pergamena in segno di gratitudine per il suo gesto di coraggio.

“Mi hanno colpito molto le parole pronunciate da Faris durante l’incontro di questa mattina – commenta Conte – ha detto che soccorrere la bimba, figlia di due turisti, è il minimo che si possa fare nel Paese che gli ha dato un tetto e una speranza”.

Faris è arrivato in Italia condividendo il destino di molti altri migranti che affidano le proprie speranze ad una barca di pochi metri, alla ricerca di condizioni di vita migliori sull’altra sponda del Mediterraneo.

Anche lui ha viaggiato per quasi una settimana in balia delle onde assieme ad altre 400 persone, fra cui dei bambini siriani, lasciando in Egitto moglie e sei figli con il desiderio, un domani, di ricongiungersi con loro. “Sono venuto qui per la mia famiglia” ha raccontato questa mattina trattenendo a stento le lacrime.

Al contrario in quel giorno di gennaio, Faris non ha lasciato spazio all’emozione dimostrando un sangue freddo e una determinazione degni di un soccorritore esperto. “Quando la bimba è caduta in acqua i genitori, sotto shock, sono rimasti completamente pietrificati – ha spiegato Conte – Se non fosse stato per il suo coraggio oggi saremmo qui a piangere una tragedia“.

“Il suo atteggiamento, estremamente rispettoso e umile è proprio quello che avvicina le comunità e favorisce un vero processo di integrazione. Lui si sta impegnando per imparare la nostra lingua e per migliorare anche le sue capacità professionali: sa fare il pittore e il cartongessista e ora spera di trovarsi un lavoro per un domani ricongiungersi ai suoi figli, tre bambini e tre bambine, che lo aspettano in un piccolo villaggio in Egitto”.

“Ci ho tenuto a dirgli che come amministrazione noi saremo qui per aiutarlo con i documenti ma anche nel suo percorso all’interno della Caserma Serena per accelerare l’apprendimento della lingua e il suo inserimento nel mondo del lavoro. Ha tanta buona volontà e noi non possiamo che esprimergli la nostra gratitudine”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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