Scoppia la guerra in Ucraina. Lo chef trevigiano Antoniolli da Kiev: “Molti lasciano la città, code ai bancomat e scorte nei supermercati. Siamo scioccati”

La notizia che tutti speravano di non ascoltare è arrivata nella notte. Poco prima le 4 di stanotte ora italiana, la Russia ha bombardato l’Ucraina dando di fatto il via alla guerra.

Le immagini che arrivano sono drammatiche e la situazione è in rapida evoluzione. Quello che è certo è che sono molti gli italiani che nelle settimane scorse hanno ignorato il consiglio della Farnesina di abbandonare la nazione rimanendo in territorio ucraino.

Tra di loro anche lo chef Trevigiano Stefano Antoniolli, che nelle settimane scorse aveva raccontato a Qdpnews.it come la situazione a Kiev il giorno di San Valentino fosse tranquilla. Questa mattina, invece, lo scenario è peggiorato drasticamente.

Antoniolli, qual è la situazione a Kiev?

La guerra sta avanzando. Qui siamo tutti scioccati ma calmi; io personalmente sono furioso perché si è arrivati a questo punto. In questo momento tutti vogliono uscire da Kiev, fuori dalla città ci sono code enormi, i bancomat sono presi d’assalto e la gente sta facendo scorte nei supermercati.

Quali sono le notizie che arrivano dal presidente ucraino Zelensky?

Dice che bisogna mantenere la calma e che forse è meglio stare a Kiev e nelle città piuttosto che andare fuori, vicino alle basi militari. Secondo me i russi stanno bombardando con degli aerei auto pilotati le basi militari dove sono concentrate le armi. Quella della Russia è un’operazione chirurgica contro gli armamenti ucraini.

Come ha passato la notte? Ha sentito qualche bomba?

Io personalmente no, a Kiev non abbiamo sentito niente. Ma a 30 chilometri fuori dalla città c’è la prima base militare dove si sono sentiti, così mi ha detto un amico che mi ha telefonato stamattina alle 5 e che vive in zona: sette esplosioni vicino a dove abita. Gli sono tremate tutte le finestre ed era particolarmente scioccato.

Lei che intenzioni ha? Vuole ritornare a casa?

Gli aeroporti sono tutti chiusi, i mezzi di trasporto fermi e la mia macchina è dal carrozziere, quindi non posso muovermi. Comunque non andrei via perché come ho detto prima è la cosa meno consigliata perché si passa vicino alle basi militari, che sono le zone più pericolose.

Immagino che il suo ristorante oggi sia chiuso..

Certo, oggi il ristorante è chiuso. Siamo venuti questa mattina per mettere a posto delle cose nel locale perché fino a ieri eravamo in produzione. Io starò a casa con la mia famiglia.

Ma lei crede che la guerra arrivi a Kiev?

Come le ho detto prima, credo di no. Stanno facendo degli attacchi chirurgici contro le basi militari ucraine. Credo che si fermeranno dopo di questo.

Dalla Farnesina le è arrivato qualcosa in questi ultimi giorni?

Ci ha mandato due comunicati ieri. Io sono arrabbiatissimo con la diplomazia occidentale che non ha saputo mediare questa situazione e ha fatto scoppiare la guerra. È impossibile che tutti gli Stati non abbiano avuto una persona in grado di mediare la situazione. Devono trovare un accordo a qualsiasi costo, non possono far scoppiare la terza Guerra mondiale. Quando sei seduto nelle tue poltrone forse non capisci qual è la situazione. La diplomazia deve iniziare a lavorare, noi veneti siamo abituati a lavorare, ci hanno insegnato fin da piccoli che bisogna darsi da fare per portare a casa un risultato. La mia domanda è: cosa ha fatto la politica in questo periodo?

(Foto: Facebook Luca Zaia).
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