Si incontrano imprenditori, legali e docenti del territorio: valorizzare e tutelare il know how delle aziende italiane

Nel pomeriggio dell’11 aprile alla sede dell’SPI (Studi Professionali Integrati) di Montebelluna si è tenuto un incontro tra imprenditori, legali e docenti del territorio, con l’obiettivo di valorizzare e descrivere la centralità del know how e la sua tutela da parte delle aziende italiane.  L’evento, organizzato dallo studio legale Caverzan e Sernaglia ha visto la partecipazione di Marco Bettiol professore di Economia e Gestione delle Imprese dell’Università di Padova (autore del libro Raccontare il Made in Italy, edizioni Marsilio) e la dottoressa Nicole Kreel, esperta in tutela di marchi e brand nonché consulente aziendale.

È stato il collaboratore di SPI Fabio Maggio ad aprire l’incontro, con un incoraggiamento a considerare le novità normative volte a gestire e tutelare l’operato delle aziende, il cui obiettivo primario è, secondo l’avv. Caverzan (founding partner di SPI): “Potenziare il valore e la crescita della produzione, attraverso una serie di valori fondamentali e imprescindibili, poiché – continua, – l’identità dell’azienda a cui apparteniamo deve essere unica al mondo”.

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Gli esperti dichiarano che per raccontare il Made in Italy sia fondamentale un approccio comunicativo, da potenziare e trasformare nel cardine dello sviluppo e dell’esportazione dei prodotti italiani all’estero. L’urgenza che emerge dalle osservazioni del professor Bettiol è quella di comunicare il valore delle imprese anche sul piano culturale: “noi produciamo non solo prodotti ma cultura, senza di essa diventiamo preda della concorrenza”.

Durante la conferenza gli imprenditori sono stati invitati a riflettere sulle dimensioni dell’artigianalità, del design, della personalizzazione e dell’autenticità del prodotto, con lo scopo di presentarsi nei confronti del mercato globale forti di quei valori riconosciuti e apprezzati all’unanimità mondiale. Agli imprenditori è stata lanciata la sfida di rendere più trasparente il processo di produzione, così da dare importanza non solo al prodotto finito ma anche a tutte le fasi di creazione.

L’incontro è proseguito con la definizione dei punti di forza delle aziende italiane: l’intervento della dottoressa Kreel ha portato in evidenza quanto il making on e il know how siano elementi intangibili che non possono venire lasciati in secondo piano, pena il fallimento dell’attività, assicurando inoltre che il potenziamento delle qualità umane risulta essere spesso la via per il successo: “Sono i dati tecnici, le licenze, i segreti commerciali, ma anche la passione l’ingegno e l’energia che costituiscono i punti chiave dell’eccellenza italiana”.

A conclusione dell’evento, l’avvocato Francesco Sernaglia (founding partner di SPI) ha ricordato l’importanza di raggiungere e garantire questa serie di obiettivi operando attraverso delle semplici e attente linee guida: “documentare e tracciare con sicurezza i titolari dei diritti aziendali in modo tale da rendere tangibile, sicuro e soprattutto difendibile il patrimonio aziendale Made in Italy”.

Un percorso che – assicurano gli organizzatori- non finisce con la giornata ma che proseguirà coinvolgendo sempre più le imprese dal punto di vista legale e non solo. Con questo obiettivo è stato predisposto un manuale che ricapitoli i principali passi per stimolare la consapevolezza e l’operato delle attività del territorio.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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