Per divenire un valido professionista sanitario, uno studente necessita certamente di conoscenze scientifiche e tecniche, ma anche di poter affinare le proprie competenze trasversali in situazioni di emergenza, affrontando le sfide che potrebbe incontrare nelle realtà ospedaliere e nelle strutture sanitarie nelle quali lavorerà. A fronte di questo, grazie alla collaborazione tra coordinatori didattici e tutor aziendali dei corsi di laurea dell’Università di Padova attivi in Ulss 2 e docenti esperti dell’Università Cattolica di Murcia, è stato creato un nuovo percorso di formazione, la cui prima edizione, sperimentale, si è conclusa ieri.
Il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, ha voluto portare i suoi saluti agli studenti accompagnato dal direttore sanitario Stefano Formentini e dal direttore delle professioni sanitarie Alberto Coppe: “L’Ulss 2 si impegna a continuare a promuovere l’innovazione nell’educazione medica e a preparare la prossima generazione di professionisti sanitari con le competenze necessarie per affrontare le sfide del futuro. Questo progetto pilota di simulazioni interprofessionali sulle competenze non tecniche rappresenta un ulteriore passo avanti in questa direzione” ha commentato Benazzi.
Il progetto di simulazioni interprofessionali verrà integrato nel curriculum accademico dei corsi di laurea del Dipartimento di Medicina dell’Università degli Studi di Padova della sede di Treviso, tra cui Medicina e Chirurgia, Infermieristica e Tecniche di Radiologia medica, per immagini e radioterapia, offrendo agli studenti un’esperienza pratica e stimolante che completerà la loro formazione teorica. I ragazzi frequentanti i corsi coinvolti saranno preparati non solo dal punto di vista tecnico, ma anche sul fronte delle competenze interpersonali come il lavoro in gruppo, la capacità decisionale, la comunicazione empatica e la gestione dello stress.
L’apprendimento pratico di queste abilità trasversali è essenziale per trasformare la teoria in competenze tangibili e concrete e le simulazioni offrono uno spazio sicuro e controllato in cui gli studenti possono fare esperienza in situazioni complesse e ad alto rischio senza alcun pericolo per i pazienti reali. Ciò consente agli studenti di sperimentare, commettere errori e imparare dagli stessi senza conseguenze negative per i pazienti. Inoltre, le simulazioni coinvolgono studenti di diverse discipline sanitarie, promuovendo la collaborazione e la comprensione reciproca, elementi fondamentali per fornire cure di qualità in contesti reali.
(Foto: Ulss 2 Marca trevigiana)
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