Sulle strade trevigiane si muore soprattutto nel fine settimana: il punto in Provincia

Sulle strade trevigiane si muore soprattutto nel fine settimana: il punto in Provincia

Sulle strade si muore soprattutto nel fine settimana, il sabato e la domenica, tra le 21 e le 22, specialmente negli incidenti frontali: nel 2022 hanno avuto luogo cinquanta sinistri mortali, con un totale di cinquantasette vittime, segnando un picco record a giugno (gli anni prima erano numerosi in settembre-ottobre) ma un dieci percento in meno rispetto al 2022. Un bilancio comunque troppo grave che, con sette vittime in un solo primo mese, non sembra ambire a un miglioramento concreto nel 2024. 

“Vogliamo credere che il lavoro che abbiamo fatto in sinergia, sia in termini di prevenzione che di educazione, abbia contribuito a questa riduzione” ha commentato Stefano Marcon, presidente della Provincia, che è fonte di uno studio Istat e che quest’anno si è dotata di un portale tecnico che centralizza tutte le informazioni sugli incidenti mortali e le mette a disposizione di tutti gli enti coinvolti nel Tavolo per la sicurezza stradale.

Questo portale raccoglie dati in tempo reale, mappando i dati anno per anno: al punto su questo tema in Provincia questa mattina c’erano il prefetto Angelo Sidoti, il comandante della Polizia stradale Simone Morello, il comandante provinciale dei Carabinieri Massimo Ribaudo e il comandante dei Vigili del Fuoco Giuseppe Costa.

I controlli sulle strade e le iniziative di sensibilizzazione sono stati intensificati e implementati lo scorso anno, ma i casi rilevati di effrazioni del codice della strada sono ancora numerosi e in alcuni casi persino in aumento. La Polizia stradale, per esempio, ha verificato nel 2023 ottocento infrazioni in meno rispetto al 2022, ma l’uso del telefonino alla guida (+6%) e la mancanza della cintura di sicurezza (+3%) sono abitudini in aumento. Altro elemento interessante, sensibile vista l’attualità del caso Fleximan, sono le infrazioni dovute all’eccesso di velocità: un più cinquantadue per cento per queste ultime.

“Bisogna ricordare che la velocità pericolosa non è quella che deve eccedere per forza il massimo consentito, ma anche quella non adeguata alle condizioni del fondo stradale o del contesto in cui si viaggia” ha spiegato il comandante Morello. Allo stesso modo, anche se rimasti sotto la soglia tollerata dall’alcoltest, le capacità funzionali nel condurre un veicolo non sono le medesime. Trecento le patenti ritirate per questo motivo.

“La causa è sempre l’imprudenza” ha confermato il comandante Ribaudo, spiegando che l’arma è intervenuta per i rilievi di 27 mortali, registrando però anche un uso di alcol al volante in aumento, passando dai 324 casi nel 2022 ai 430 del 2023.

 “Noi Vigili del fuoco vediamo gli effetti di questa imprudenza alla guida quando siamo chiamati a estrarre i conducenti o i passeggeri dai veicoli – ha aggiunto il comandante Costa – Ci stiamo specializzando per diventare più veloci, ma nel frattempo vorremmo estendere l’opera di sensibilizzazione anche agli adulti: fare corsi all’interno delle aziende o comunque ai cittadini. Facciamo una vita frenetica, convinti di poter azzerare i tempi di percorrenza: dobbiamo metterci in testa che questo non si può fare”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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