“Suo figlio è stato arrestato, paghi mille euro”: la nuova truffa telefonica e l’accurato studio della vittima

“Suo figlio è stato arrestato, paghi mille euro per liberarlo” è l’ennesima truffa che sta dilagando negli ultimi mesi anche nella Marca. Gli agenti della Questura di Treviso hanno sventato, anche con un pizzico di fortuna” un tentativo di truffa avvenuto ai danni di una donna 63enne residente nel capoluogo della Marca

Preoccupata per la sorte del figlio, residente in un’altra provincia per motivi di lavoro, la donna dopo aver ricevuto la comunicazione su WhatsApp è immediatamente uscita di casa per prelevare allo sportello la somma che, da quanto scritto nel messaggio, doveva versare su un conto prepagato.

Fortunatamente dopo aver prelevato i contanti la donna si è imbattuta casualmente in due volanti della Polizia di Stato intente nel controllo del territorio e ha chiesto loro delucidazioni in merito a quanto stava avvenendo. Gli agenti hanno immediatamente avvertito la donna che si trattava di una truffa fermandola prima che depositasse i soldi. 

Questa modalità risulta sempre più utilizzata ma quello che spaventa è lo studio della vittima: i truffatori infatti oltre a sapere che la vittima ha un figlio lontano conoscono anche il nome di quest’ultimo. Sono in corso le indagini da parte della Questura di Treviso per cercare di risalire al colpevole, operazione non semplice visto che i numeri utilizzati risultano esteri. 

Il monito delle Forze dell’Ordine è quello di chiamare i numeri di emergenza per accertare che il fatto sia reale ed evitare dunque di essere truffati. 

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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