Suoni di Marca, cala il sipario: tempo di bilanci tra concerti sold out e ritorno alla socialità

Francesca Michielin
Francesca Michielin

E si arrivò così all’ultimo giorno di Suoni di Marca 2023.

«Dopo un anno di lavoro progettuale a cui è seguito un mese di impegno fisico in vista dell’inaugurazione, la soddisfazione al termine di queste due settimane vale tutto l’impegno» commenta Paolo Gatto, direttore artistico della kermesse.

Il Festival, giunto ormai alla sua trentatreesima edizione, si riconferma l’evento dell’estate di Treviso, ma non solo. Una rassegna immersa nel verde sulle Mura rinascimentali di Treviso da cui sorge una vera e propria città nella città nella quale tutti sono i benvenuti. Dal 15 al 30 luglio, per sedici serate, la musica si è riconfermata cuore pulsante di Suoni di Marca con l’esibizione di oltre trecento artisti tra i palchi San Marco, Caccianiga e Santi Quaranta.

Dal pop al rock, dal cantautorato alla musica elettronica, passando per la trap, il folk, il tango, lo swing e tanto altro, un cartellone di qualità che ha saputo proporre e affiancare con ordine e coerenza nomi del momento (Alfa, Francesca Michielin), revival storici (i Rockets, Le Orme, Tony Hadley) e il meglio della scena alternative (Calibro 35, Skiantos, 24 Grana, Nobraino) sempre con una risposta positiva da parte del pubblico di tutte le età.

La novità di quest’anno di voler tenere tre serate a biglietto nasce dall’idea di voler crescere e valorizzare ulteriormente la proposta artistica già solida di un festival ambizioso che non ha mai celato la propria voglia di rinnovarsi. Il pubblico ha accolto positivamente la novità e non a caso questi tre concerti, di Alfa, Tony Hadley e Francesca Michielin, sono andati sold out.

Grandi nomi ma anche interesse sempre presente per la scena locale, in un dialogo continuo col territorio. In tal senso è da citare l’attività dei palchi Caccianiga e Santi Quaranta, stage dedicati agli artisti emergenti della regione ma gli episodi si estendono anche al Palco San Marco. Qui il primo nome che spicca è quello di Francesca Michielin, bassanese, che non perde occasione per ricordare al pubblico delle Mura come Treviso sia sempre stata una seconda casa per lei, che questa sia stata la data più attesa di tutto il tour e che tra i concerti del cuore si porterà sempre con sé quello del New Age di Roncade. Va menzionata anche la presenza fissa in cartellone della serata dedicata alla musica della Marca, quest’anno con tre progetti rock di tutto rispetto come Nicepare, Quarto Profilo e Tommaso Mantelli, e le varie aperture che hanno saputo trovare il giusto spazio in ogni data. Dagli storici Glitter Disco agli Zagreb, dai Fahrenheit 451 ai Superportua, passando per King Size, Piccola Orchestra MDM, Colibree e Altolucenti.

«La musica di qualità è stata parte integrante della vita sociale trevigiana e ha saputo unire ancora una volta generazioni differenti – continua Paolo Gatto – Sono molto soddisfatto di come il pubblico ha accolto le nostre scelte artistiche e dell’affluenza costante nonostante le forti avversità metereologiche che si sono abbattute su tutta la zona proprio durante la prima settimana del festival. Sono grato della professionalità dei tecnici e degli operai, grazie al loro lavoro non c’è stato alcun danno alle strutture e la situazione è sempre stata gestita in sicurezza senza alcun rischio. Nonostante la pioggia, nessun concerto è andato perso e solo tre esibizioni sono state rimandate e recuperate.»

Più di 58 mila gli ingressi registrati sulle Mura durante i sedici giorni di Suoni di Marca e i ricordi che resteranno indelebili sono tantissimi. Ci piace pensare al pubblico di Gianluca Grignani che, nonostante la pioggia battente d la fine del concerto, sia rimasto sul suo posto per cantare in coro Destinazione Paradiso e concludere la serata con una nota positiva; ad Alfa che ha conquistato una platea gremitissima e ha portato sul palco una fortunata dal pubblico per cantarle il suo ultimo singolo bellissimissima; ai Marlene Kuntz che hanno dedicato il loro intero ultimo album sulla sostenibilità ambientale e della lotta al cambiamento climatico, questioni alla base anche del Festival stesso; ai Nobraino che hanno portato sul palco uno degli spettacoli più coinvolgenti della rassegna tra oggetti di scena e trucchi rudimentali. Pensiamo agli Skiantos che brindano col chinotto in backstage insieme ai volontari, a Tullio De Piscopo concede foto e autografi al pubblico o ai Calibro 35 che festeggiano finalmente la loro prima esibizione a Suoni di Marca dopo tanti anni di concerti rinviati proprio a causa del maltempo.

Tanti ricordi e tanta musica, ma non solo. Suoni di Marca Festival è anche buon cibo, relax e artigianato di qualità. Per tutte le sere, dalle 18, il Percorso del Gusto, la Mostra-Mercato e l’Area Bimbi, sponsorizzata da Alì, hanno aperto le loro porte per accogliere il pubblico.
Il Percorso del Gusto ha offerto una grande varietà di specialità culinarie, dalla ristorazione locale ai gusti da tutto il mondo, dal finger e street food ai locali storici del trevigiano. Questi i nomi che hanno popolato il percorso: Thai Ka, Osteria Toscana, Taverna Greca, Sapori del Salento, Il Cesto di Demetra, Il Re Borbone, Guacamore, Vajero, Osteria Sant’Elena, Trevissa, Italian Mule, Dump, Burger Brothers, La Lampada, Lune Blanche, Galloway, Bacaroad Street, El Churro, Gusti di Sicilia, Cucina Romana, Maracanà, Mexican, La Tanquera, Tette delle Monache di Santa Lucia, Big America, Mania di Patata, Bubble Tea, La Casa di Kurtoskalacs. Piatti per tutti i palati, tradizione mediterranea, asiatica e sudamericana, street food, cicchetti, hamburgeria, fritti e dolci, ma non dimentichiamoci della birre, Forst, San Gabriel ma anche artigianali, e del buon vino. Astoria Wines ha rinnovato la sua collaborazione con Suoni di Marca per il terzo anno di fila, portando non solo il suo Prosecco ma anche i vini fermi, bianchi e rossi. A colorare ulteriormente le vie delle Mura è l’iconica Mostra-Mercato tra tessuti, gioielli, articoli di artigianato e abbigliamento vintage.

Sono state registrate in media 4500 persone a sera in tutta l’area di circa 12.000 mq. Un forte segno di ripartenza dopo la pandemia che vede un pubblico sempre più partecipe in un contesto unico, una “città nella città” dove incontrarsi in una cornice storica al ritmo di una proposta musicale sempre diversa e di qualità all’interno di un universo sostenibile.

«Suoni di Marca si può riassumere nella continua ricerca di equilibrio tra generi musicali differenti senza alcuna preclusione intellettuale e rispettando la straordinaria cornice in cui si svolge – afferma sempre Paolo Gatto – Perché un grande evento di rilevanza nazionale come questo, le scelte artistiche, anche rilevanti come le sue, non bastano.»

Suoni di Marca infatti è anche più di duecento volontari impegnati nella raccolta differenziata evitando l’abbandono indistinto dei rifiuti nelle aree limitrofe all’evento, grazie anche alla distribuzione dei 9 EcoPunti e alla formazione a cura di Contarina che ha definito Suoni di Marca come un esempio virtuoso di festival ecosostenibile.

Altra novità green del Festival: l’utilizzo di piastre a induzione anziché a gas. Il festival è stato completamente accessibile anche ai portatori di disabilità grazie ai lavori di agevolazione sulle Mura e al servizio di prenotazione con cui è stato possibile accedere parcheggiando a ridosso dell’Area concerti, assistere in area riservata i concerti e accedere all’area backstage per poter fare la foto con i loro artisti preferiti.

«Ringrazio sempre, ogni sera, tutti coloro che rendono possibile la realizzazione del Festival – precisa Paolo Gatto – Ma vorrei farlo ancora una volta in questa sede, perché sono tutti straordinari. A volte si compiono dei piccoli miracoli nel tempo e nello spazio. Suoni di Marca ha fatto in modo che questo accadesse.»

(Foto: Raffaella Vismara).
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