Telefono Amico, +37% di chiamate nell’ultimo semestre: a chiedere aiuto tanti giovani e under 19

A chiedere aiuto tanti giovani e under 19

Nell’ultimo semestre oltre 3.700 persone si sono rivolte al Telefono Amico chiedendo aiuto per sé o per un proprio caro a fronte di pensieri suicidari. Il dato diffuso dall’organizzazione di volontariato supera del 37% quello registrato nei primi sei mesi dello scorso anno, riaffermando l’importanza di fare sensibilizzazione sul tema. 

A questo scopo l’associazione ha promosso in 20 piazze italiane l’iniziativa “Non parlarne è 1 suicidio” che nei giorni scorsi ha fatto tappa anche in Piazza dei Signori dove alcuni volontari hanno raccolto pensieri e impressioni dei passanti in risposta alla domanda: “In un momento difficile come ti prendi cura di te?”. 

“Purtroppo il tema del suicidio è ancora percepito come un tabù – commenta Loris Pederiva presidente del centro trevigiano di Telefono Amico Italia – . Molte persone colpite in prima persona, ma anche conoscenti e parenti di persone colpite da una crisi emotiva non chiedono aiuto o non sanno a chi rivolgersi”. 

Aumentano le richieste di aiuto da parte di under 19 

Stando ai dati diffusi dall’organizzazione di volontariato si nota un progressivo abbassamento della fascia d’età delle persone che chiamano il Telefono Amico manifestando pensieri di suicidio. Sono sempre più frequenti, infatti, le segnalazioni da parte di giovani tra i 19 e i 35 anni, ma anche da giovanissimi (under 19), che chiedono aiuto ricorrendo ai canali digitali. Nel complesso, considerando tutti gli strumenti di ascolto, il 29% delle richieste d’aiuto relative al suicidio arrivano da under 26.

“Il fenomeno è allarmante ed è cresciuto dopo la pandemia – prosegue Pederiva –. Sempre più spesso giovani e giovanissimi si rivolgono a noi impiegando i nuovi canali comunicativi quali WhatsApp e e-mail. Il disagio che manifestano molti di loro è profondo, spesso è dato da un insieme di fattori che sommati sfociano nell’emergenza emotiva. Quello che possiamo fare noi nell’arco di una telefonata è mitigare questa emergenza attraverso l’ascolto attivo. Di fronte ad una problematica persistente bisogna rivolgersi allo psicologo o allo psichiatra, come si va dal medico se si ha mal di schiena. Purtroppo, anche rivolgersi ad un professionista della salute mentale è ancora un tabù. Ciò rende difficile fare prevenzione aprendo la strada ad un’acutizzazione del problema che poi può condurre a ponderare un atto estremo”. 

Ecco che ai volontari del Telefono Amico capita di dover gestire situazioni delicatissime dove l’ascolto attivo diventa un vero salvavita, un’azione che può fare la differenza fra la vita e la morte di fronte alla richiesta d’aiuto di una persona che dall’altra parte della cornetta si trova a decidere o meno se ingerire quel cocktail di farmaci o se gettarsi nel vuoto.

“In quelle situazioni bisogna mettere tutta la propria energia e trasmettere tutta la tua vicinanza a chi chiama: l’ascolto è uno strumento estremamente potente. Noi siamo convinti che ciascuna persona abbia dentro di sé le risorse per uscire dal momento di crisi, il nostro compito è aiutare le persone a trovarle dentro di sè. Noi non usiamo formule come ‘devi fare questo o quello’, piuttosto guidiamo in un ragionamento ad alta voce”. 

All’appello mancano almeno 200 nuovi volontari

I volontari del Telefono Amico vengono appositamente formati all’ascolto attivo. Per accogliere nuovi volontari l’associazione organizza annualmente i corsi per diventare operatori, dei percorsi formativi della durata di sei mesi a cui basta una mail per iscriversi. Superato un colloquio iniziale e un periodo di pratica in affiancamento, si diventa a tutti gli effetti operatori del Telefono Amico. “Attualmente a livello nazionale mancano almeno 200 persone per fare fronte alla mole di telefonate che riceviamo quotidianamente – sottolinea Pederiva – . Chiunque voglia dedicare un po’ del proprio tempo al prossimo può farsi avanti. Il corso è un’esperienza umana straordinaria e arricchente”

I numeri del Telefono Amico 

Telefono Amico Italia sostiene le persone che hanno bisogno di ascolto attraverso tre canali: il numero unico telefonico nazionale (02 2327 2327), il servizio di chat WhatsappAmico (324 011 7252) e la mail, accessibile attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it. 

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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