Lavoro di squadra e rispetto delle prescrizioni: questo è il binomio messo in luce oggi, venerdì 3 aprile, dal direttore generale dell’Ulss2 Francesco Benazzi, nel corso di una conferenza stampa trasmessa sulla pagina Facebook dell’azienda sanitaria.
Un’occasione, inoltre, durante la quale Benazzi ha rivolto un ringraziamento a tutto il territorio e ai coordinatori sanitari per il lavoro svolto fino ad ora.
Al momento, l’obiettivo primario è quello di supportare le strutture per anziani, i quali sono potenzialmente più esposti al rischio del contagio: un piano di screening per mappare lo stato di salute degli ospiti e degli operatori, oltre alla garanzia di un supporto al personale sanitario già presente sono le due vie intraprese dall’azienda sanitaria.
L’isolamento dei casi sospetti e la verifica di un’effettiva positività, come ha spiegato Benazzi, sono state le prime azioni messe in atto, considerato che si tratta di un “virus molto incisivo e non conosciuto”.
I test sono stati fatti al personale e agli ospiti delle case di riposo dove c’era il dubbio di positività di alcune persone: in tutto sono 18 le realtà interessate da questa verifica, tra cui Casa Fenzi di Conegliano, il Cesana Malanotti di Vittorio Veneto, l’Immacolata di Lourdes di Valdobbiadene e il Da Lozzo Dalto di San Pietro di Feletto.
Al momento, la positività ha interessato complessivamente il 7-8 percento degli operatori e il 40 percento degli ospiti.
“Ho fatto richiesta di 58 termoscanner, che arriveranno il prossimo 10 aprile – ha annunciato Benazzi – Questo perché predisporremo la misurazione della temperatura del personale in entrata e uscita dalle strutture. Nel caso specifico di Casa Fenzi e del Cesana Malanotti, vogliamo tranquillizzare le famiglie sul fatto che c’è un collegamento continuo tra l’Ulss e le strutture”.
A tal proposito, infatti, il direttore generale ha fatto sapere che alcune donazioni ricevute sono state convogliate sull’acquisto di tablet, per consentire una comunicazione continua tra ospiti e parenti.
Sul fronte dei tamponi, verranno fatti i test rapidi, già testati dai medici dell’Ulss e che hanno dimostrato precisione nel rilevare la positività di una persona: solo in questo caso, verrà fatto il tampone a conferma dell’effettivo contagio del paziente.
Per quanto riguarda il personale sanitario della stessa Ulss2, sono risultate positive 161 persone, 56 sono rientrate al lavoro, mentre 105 si trovano in quarantena.
Nei prossimi giorni, dovrà essere predisposto un piano sanitario riguardante sia le case di riposo che le strutture per disabili, dove sussiste un evidente rischio e sarà condiviso tra Ulss, direttori delle strutture e organi sindacali. Nel frattempo, la Regione Veneto ha disposto come ogni azienda sanitaria debba avere un team che si occupi della gestione delle stesse case di riposo.
“Il mio invito è quello di continuare a stare a casa – ha ribadito Benazzi – perché è necessario al fine di evitare i contatti: solo così potremo sconfiggere il virus”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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