“È presto per dire se la perdita inciderà sulla quotazione delle uve, ma di sicuro le notizie secondo le quali i prezzi della nostra denominazione sarebbero in calo sembrano orientate più a generare confusione che a rispondere a una corretta esigenza di informazione”.
Così il presidente del Consorzio di tutela del Prosecco Doc, Stefano Zanette, nel comunicare che sarà Avepa (agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura) a valutare i danni derivati dagli eventi meteorologici dello scorso 2 agosto.
L’area interessata dagli accertamenti sarà quella che si estende in parte dei comuni ad est della città di Treviso fino alla parte più orientale della provincia, con uno sconfinamento in alcune località della vicina provincia di Venezia. Si tratta di un territorio molto ampio con danni disomogenei e localizzati, che andranno valutati con attenzione.
“È evidente – prosegue il presidente – che le perdite, vista l’ampiezza del territorio interessato, siano significative, specie in alcune aree, ed è ovvio che un fenomeno del genere non potrà non avere effetti sensibili sui volumi disponibili dell’intera denominazione. Rimaniamo comunque in attesa dei dati ufficiali di Avepa”.
Quello colpito è uno dei territori maggiormente interessati dalla coltivazione della Glera destinata alla produzione di Prosecco Doc, cuore di quella menzione territoriale “Treviso” che, fin dal riconoscimento della Doc, ha costituito uno dei riferimenti dell’intera denominazione.
Guardando ai dati della denominazione, gli ultimi sette mesi attestano una crescita dei volumi certificati del 5%, mentre l’export, le cui rilevazioni si fermano ai primi quattro mesi dell’anno, fa registrare performance ancora più positive (+11%), con il Regno Unito che si conferma primo mercato per volume e gli Stati Uniti che diventano il primo mercato per valore.
“Mi preme sottolineare – precisa Zanette – che se il dato percentuale può sembrare contenuto, specie se confrontato con le crescite di alcuni anni fa, quello assoluto è davvero notevole. Se l’andamento dei primi sette mesi dovesse essere confermato, infatti, da qui a fine anno la crescita della denominazione, nel solo 2019, sarà pari all’intero volume imbottigliato, in un anno, da alcune delle più importanti denominazioni italiane”.
“Che le scelte operate in questi ultimi mesi dal Consorzio indichino una crisi della denominazione – conclude il presidente – non solo è priva di fondamento ma assolutamente smentita dai fatti. Le misure deliberate dall’ultima Assemblea dei nostri soci, infatti, tendono a evitare che eventuali elementi esogeni (come una ”hard brexit” o l’introduzione di dazi da parte dell’Amministrazione Trump) possano ingenerare eventuali contrazioni del valore delle nostre produzioni. Dal canto nostro abbiamo solo messo in pratica quanto recita il noto adagio dei nostri “vecchi” è meglio prevenire che curare”.
(Fonte e foto: Consorzio di tutela Prosecco Doc).
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