Treviso, Termini troppo brevi e rischio esclusione per migliaia di risparmiatori. Baratto interviene sul caso “banche venete”

Raffaele Baratto, parlamentare di Forza Italia impegnato nella commissione finanze, ha deciso di lanciare l’ennesimo allarme sui rimborsi legati al caso delle banche popolari venete.

Non vede ancora la luce, infatti, la concreta modalità con la quale i risparmiatori truffati delle banche popolari venete saranno indennizzati. Dopo un balletto di decreti e rinvii, infatti, la Consap, il concessionario pubblico al quale bisognerà fare riferimento per inoltrare la richiesta di indennizzo, ha pubblicato solamente alcune linee guida con la descrizione dettagliata della documentazione da allegare alla richiesta, affinché sia valutata dall’apposita commissione.

Come preannunciato, dovrebbe vigere una sorta di automatismo per alcune specifiche situazioni, in particolare per i richiedenti con redditi inferiori a 35 mila euro nel 2018 o con patrimonio mobiliare di proprietà, al 31 dicembre 2018, di valore inferiore a 100 mila euro. Tuttavia, la modulistica definitiva per avviare il procedimento non c’è.

A lanciare l’allarme è proprio l’onorevole Raffaele Baratto che da sempre segue la battaglia dei risparmiatori veneti come portavoce in Parlamento.

“In queste settimane – ha dichiarato – ho raccolto le segnalazioni di decine di risparmiatori disorientati che non sanno come e quando procedere.”

Alle parole di Baratto fanno eco anche diversi sindaci del territorio tra cui Claudio Sartor, primo cittadino di Cornuda, e Marco Turato, sindaco di Pederobba, preoccupati dalla situazione.

“Malgrado l’opera meritoria delle associazioni – ha proseguito Baratto – manca un’informazione capillare da parte del governo, che si limita a pubblicare le informazioni sui siti web, ma non dobbiamo dimenticare che si tratta in molti casi di persone anziane poco abituate a consultare siti web, come quello di Consap, e che si sono visti defraudati dei risparmi di una vita.”

“Dopo mesi di attesa – continua Baratto – ora il rischio è quello dell’ennesima beffa. L’elenco della documentazione da presentare per la richiesta di indennizzo è poderoso e non può essere affrontato in solitudine da gran parte dei risparmiatori. La ricerca di tutti i documenti e l’istruzione della pratica, se consideriamo le migliaia di persone coinvolte, rischia di andare oltre i termini stabiliti di 180 giorni. Sei mesi sembrano molti ma c’è il rischio concreto che la poca informazione, insieme all’esorbitante mole di documentazione da presentare, escludano gran parte dei risparmiatori dal diritto all’indennizzo. Senza contare che il termine decorrerà dalla pubblicazione della piattaforma e che di mezzo c’è il mese di agosto.”

“La situazione – conclude Baratto – si complica per chi non ha il vantaggio della presunzione e dovrà dimostrare di fronte alla commissione il danno patito. Scriverò nei prossimi giorni ai sottosegretari Bitonci e Villanova, affinché si adoperino per promuovere immediatamente una proroga. Sul dissequestro dei beni dell’ex amministratore delegato di Veneto Banca, Vincenzo Consoli, invece, ognuno fa il suo mestiere. Rispetto e ho fiducia nella giustizia, ma quello che è accaduto non può rimanere senza colpevoli”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati