Treviso, via libera di Ats ai primi 500 metri di collegamento dal centro città al depuratore in via Pavese: cantiere da 2,5 milioni di euro

Il consiglio di amministrazione di Alto Trevigiano Servizi ha approvato il progetto esecutivo per la posa con tecnica microtunnelling dei primi 500 metri di tunnel fognario che correrà sotto Sile, linea ferroviaria e area di deposito corriere della Mom. Il piano sarà discusso in Conferenza dei servizi a dicembre. Il costo dell’intervento è di 2,5 milioni di euro. La durata del cantiere sarà di 10 mesi. Operai e tecnici lavoreranno anche nelle ore notturne per accelerare i tempi di esecuzione dell’opera.

Il progetto è uno dei più innovativi mai studiati e realizzati da Ats. Obiettivo: la posa della rete fognaria in un centro storico cittadino praticamente privo del servizio con l’impiego della tecnologia no-dig, ossia il microtunnelling, la meno impattante per la città (ad esempio in termini di viabilità, circolazione mezzi e interferenze del cantiere con eventuali chiusure di esercizi commerciali o attività quotidiane di altro tipo). In sostanza, si tratta di realizzare un tunnel sotterraneo della lunghezza finale di 1,5 chilometri, destinato a collegare il centro storico al depuratore di via Pavese.

Questa prima fase partirà dall’area verde in viale Tasso (vicino al Bastione di Santa Sofia) per poi proseguire con la realizzazione della galleria sotto il Sile, la linea ferroviaria Treviso-Udine (a ridosso del ponte della Gobba) e il deposito delle corriere Mom (adiacente alla zona dell’ospedale).

Verranno realizzati 500 metri di tunnel, per un costo totale di 2,5 milioni di euro. A dicembre il progetto, firmato da “Enki – Società di Ingegneria Civile ed Ambientale” di Firenze, verrà discusso in Conferenza dei servizi a cui parteciperanno, oltre ad Ats, Regione Veneto, Comune di Treviso, Genio civile, Consorzio di Bonifica Piave e l’Ente parco del Sile.

Una volta iniziati i lavori (si presume per l’estate 2022, dopo l’aggiudicazione della gara), si prevede di intervenire anche in notturna, così da accelerare i tempi di esecuzione dell’opera.

La tecnica del microtunnelling consiste nel far avanzare a spinta delle tubazioni rigide fra il pozzo di spinta e il pozzo di arrivo all’interno di una microgalleria. Vi saranno 5 tratte di trivellazione, della profondità massima di 9 metri con tubazioni dal diametro di 80 centimetri.

Il ricorso a tale tecnica ha lo scopo non solo di rendere meno impattante il cantiere per la vita cittadina, ma anche di realizzare delle dorsali profonde verso le quali far confluire le reti secondarie, rendendo così meno numerosi gli impianti di sollevamento dentro le mura del centro storico: ciò vuol dire diminuire i punti in cui sarà necessario intervenire con opere di manutenzione negli anni a seguire.

“In questi mesi di realizzazione del primo tratto imbastiremo la conferenza dei servizi e l’appalto del secondo stralcio, in modo tale da avviare i lavori non appena realizzata la prima parte del tunnel – spiega l’amministratore delegato di Ats, Pierpaolo Florian – Si tratta di un’opera di ingegneria civile e idraulica davvero importante per la città, ideata e progettata da uno dei migliori studi di ingegneria a livello nazionale che ha collaborato a stretto contatto con i nostri uffici interni. Con l’avvio di questo primo stralcio daremo una svolta importante per l’estensione della rete fognaria del capoluogo”.

“L’intera opera rappresenta una sfida importante per tutti, ma soprattutto andrà a beneficio di un’intera comunità – aggiunge l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Treviso, Sandro Zampese – Il contatto fra i nostri uffici tecnici e quelli di Ats sarà costante perché necessario, ad esempio, a rifacimenti di porfidi e condotte come potrebbe avvenire a San Leonardo, dove potrebbe essere già predisposta la condotta di rete fognaria analogamente a quanto già fatto in piazza Santa Maria dei Battuti, andando di pari passo con il cantiere di Ats”.

(Foto: Ats).
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