Tutti i partiti in piazza alla fiaccolata per Navalny: “Il male trionfa se il bene non fa nulla”

Tutti i partiti in piazza alla fiaccolata per Navalny

Treviso si aggiunge alle città che ricordano Alexei Navalny, il principale oppositore politico di Vladimir Putin morto nei giorni scorsi in un carcere di massima sicurezza in Siberia.

Ieri sera, lunedì, piazza dei Signori ha ospitato una fiaccolata organizzata da Azione sull’onda di quella che si è svolta in contemporanea al Campidoglio. È stato proprio il leader del partito Carlo Calenda a lanciare l’iniziativa a cui hanno aderito tutti i partiti.

Fabio Pezzato

Anche nel capoluogo l’adesione è stata unanime. Accanto al segretario provinciale di Azione Fabio Pezzato ieri sera erano presenti i rappresentanti del Partito Democratico, di Italia Viva, Movimento 5 Stelle, + Europa, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega con il sindaco Mario Conte.

Mario Conte, Gigi Calesso e Nicolò Rocco

“Ringrazio i cittadini, i rappresentanti di entrambi gli schieramenti e tutte le associazioni che sono qui per dare un segnale di volontà univoco e trasversale di condanna a quanto accaduto a Navalny – ha detto Pezzato rivolgendosi ai partecipanti – Questa sera vogliamo sottolineare con forza il nostro attaccamento ai valori democratici e liberali della cultura europeista. Da troppe parti di fronte ad atti di illiberalità, a stragi e genocidi si sente qualcuno giustificare dicendo ‘sì però’: noi al contrario vogliamo affermare con forza che non c’è nessuno ‘però’, ma solo una condanna senza se e senza ma”.

Sergio Tazzer

“Alexei Navalny era una persona che magari non rispecchiava i valori di tutti, ma che è stato oggetto, solo per il fatto di essere oppositore e dissidente, di trattamenti abietti e illiberali, non confacenti ad un modello di democrazia su cui il nostro Paese ha fondato il suo essere” ha concluso il segretario di Azione passando la parola a Sergio Tazzer del Circolo Rosselli.

La folla riunita davanti al monumento ai caduti

“Carlo e Nello Rosselli furono assassinati per ordine del fascismo in Francia nel 1937 – ha esordito Tazzer – Nello stesso anno in un bosco vicino a Leningrado fu fucilato dai precursori del Kgb russo il religioso ortodosso, matematico e filosofo Pavel Florenskij a cui lo stesso Navalny si rifaceva. Florenskij diceva che l’unica cosa che serve al male per trionfare è che il bene non faccia nulla. Ai Bokassa del Cremlino dobbiamo far sapere che noi democratici, come scriveva Tolstoj, resisteremo, senza fretta ma senza tregua”.

i lumini e i cartelloni con il volto di Navalny ai piedi del monumento

La fiaccolata si è conclusa con un minuto di silenzio seguito dalla testimonianza di Elena Goltyapina, cittadina russa residente in Italia vicina alle posizioni di Navalny, che ha letto una parte del testamento lasciato dall’oppositore di Putin. “Ho qualcosa di davvero ovvio da dirvi: non potete permettervi di arrendervi se decidono di uccidermi. Significa che siamo incredibilmente forti, dobbiamo usare questo potere per non arrenderci e ricordarci che siamo una potenza oppressa da losche figure. Il male trionfa se le persone buone non fanno nulla quindi non siate inattivi”.

al centro Elena Goltyapina

Come comunicato dagli organizzatori della fiaccolata, le fotografie della commemorazione di ieri sera saranno inviate alla vedova del dissidente a testimonianza della solidarietà espressa dai cittadini trevigiani e dai rappresentanti dei partiti presenti.

Da chiarire le circostanze della morte del dissidente

In Russia la morte di Navalny ha sollevato lo sdegno di molti cittadini che sono scesi in piazza per momenti commemorativi a cui è seguita una raffica di arresti.

La salma di Navalny al momento si trova nell’ospedale di Salekhard, in Siberia, nel medesimo distretto di Kharp, la città oltre il circolo polare artico dove il dissidente era detenuto. Ad oltre tre giorni dalla morte ai familiari non è ancora stato concesso di vedere il corpo. 

Durissime le parole della vedova di Navalny, Yulia Navalnaya, che sui social parla chiaramente di “omicidio” riconducendo la morte del marito ad “avvelenamento da Novichok” mentre dal Cremlino arriva la versione di “decesso per sindrome da morte improvvisa”. 

A rendere ancora più sospette le circostanze della morte di Navalny si aggiunge l’ipotesi, diffusa dal Bild, di una trattativa in corso fra Stati Uniti e Russia per uno scambio di prigionieri, fra cui l’attivista politico che, riporta il quotidiano tedesco, avrebbe aperto alla possibilità di una sua prossima scarcerazione.

(Fonte foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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