Uber sbarca in Veneto, tassisti titubanti. Ncc: “Bene per il turismo ma non svendiamoci”

Fausto Bosa

Uber, l’applicazione di mobilità presente in oltre 10mila città nel mondo, è arrivata anche in Veneto. Dalla scorsa settimana a Venezia, Vicenza, Padova, Verona e Treviso è disponibile il servizio Uber Black, Van – le berline blu/nere e i van fino a otto posti – e Taxi. I primi due sono forniti da operatori Ncc (Noleggio con conducente), mentre il terzo da tassisti grazie alla partnership con il consorzio IT Taxi.

L’app conta circa 150 milioni di utenti in tutto il mondo e in Veneto in molti l’attendevano da tempo. Nonostante lo scorso anno non fosse ancora attiva, in regione si sono calcolati circa 40 mila ingressi per richiedere una corsa.

Chi scarica l’app può prenotare la corsa fino a 30 giorni in anticipo (anche dall’estero), conoscere quanto pagherà il servizio, avere informazioni sull’autista, sul modello dell’auto e tramite il pagamento on line, potrà dividere il costo della corsa con altri passeggeri. Insomma, i vantaggi per il cliente sono molti, ma vale lo stesso per i driver? Secondo Fausto Bosa, referente della categoria Ncc di Confartigianato Marca Trevigiana è presto per dirlo.

“Uber è sbarcato in Veneto, bene, ma ora servono gli autisti – commenta facendo una premessa -. All’estero Uber è gestito in maniera diversa poiché il driver può essere chiunque. Diversamente, con la nostra legge nazionale, il trasporto di persona (inteso come servizio pubblico non di linea) può essere effettuato solo da taxi e Ncc. I tassisti sono ancora restii, perché hanno un problema di tariffario. Da parte degli Ncc c’è una maggiore apertura a rendersi disponibili ma non in via esclusiva, solo compatibilmente con i tempi di ciascuno”.

“Uber per gli Ncc è un servizio che va ad integrare quelli già forniti regolarmente. Se sarà conveniente per i driver? È ancora tutto da valutare considerato che Uber trattiene il 25% dell’introito. Chi ha già un pacchetto clienti importante lavora lo stesso, senza dover lasciare il 25% alla piattaforma. Rimane che Uber ha bisogno di noi e per funzionare dovrà abbassare le tariffe. Starà a noi non svenderci”.

Guardata sotto il profilo dello sviluppo turistico del territorio, Uber – riconosce lo stesso Bosa – rappresenta un’opportunità. “Da Uber dicono che l’80% della clientela attesa è straniera, un fatto positivo perché la piattaforma consente di fare prenotazioni in anticipo anche dall’estero. Ciò significa per noi Ncc intercettare un cliente che non potremmo contattare attraverso i canali usati normalmente” conclude.

“L’arrivo dei nostri servizi nella regione permette di offrire nuove opportunità di spostamento per rendere la mobilità urbana nelle città venete più efficiente per tutti, cittadini e turisti – ha commentato Lorenzo Pireddu, general manager di Uber Italia -. Siamo determinati a essere un vero partner per tutti gli operatori del settore, Ncc e taxi, in tutta Italia e siamo entusiasti di iniziare questo nuovo capitolo di fiducia e cooperazione con tutti anche qui in Veneto, che rappresenta una delle locomotive economiche e una delle maggiori località turistiche del nostro paese”.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati