Un amore di Museo: quando la passione non conosce ostacoli. Per San Valentino, un’esposizione di Martini 

Al Museo Santa Caterina di Treviso un’anteprima della mostra di Alberto Martini

Dopo 40 anni torna in esposizione il patrimonio artistico di Alberto Martini. Nella Festa degli Innamorati – da domani venerdì a mercoledì 14 – al Museo civico di Santa Caterina, ci sarà una piccola anteprima con due autentici capolavori dell’artista: i ritratti emblematici di una grande e “impossibile” storia d’amore: quella tra Wally, figlia secondogenita del maestro Arturo Toscanini, e il conte Emanuele di Castelbarco, biondo nobiluomo ben più attempato, già da tempo sposato e padre di 3 figli.

Fu un colpo di fulmine quello tra Wally ed Emanuele. Per le famiglie e per la società la loro era una “tresca” che non doveva esserci, un’unione scandalosa. Ma la determinazione di Wally portò al lieto fine: nel 1931 Emanuele si separò dalla moglie e chiese la nazionalità ungherese (stratagemma ideato con l’aiuto di Gabriele D’Annunzio) per potersi unire a Wally Toscanini, mettendo anche così a tacere le chiacchiere attorno a quella relazione scandalosa per quei tempi.  Emanuele si legò a Wally in matrimonio, celebrato in Ungheria, dal quale nacque Emanuela

Castelbarco rappresenta così il nome dell’amore proibito e ostinato da parte di Wally, ma anche l’esempio più manifesto di emancipazione, di moderna determinazione, della propria volontà rispetto a quella paterna e della società in generale. 

“Noi come Fondazione ci impegniamo per produrre dei progetti di valorizzazione delle nostre raccolte e di artisti straordinari poco conosciuti – ha spiegato Fabrizio Malachin, direttore dei Civici Musei -. Questa mostra vuole essere anche un omaggio per il 70° anniversario della morte di Alberto Martini. Una mostra dedicata alla donna, la protagonista è la figura femminile durante la sua entrata nelle dinamiche politiche e sociale, i primi passi di un’emancipazione: la donna non è solo bellezza ed etichetta ma è tutta una serie di battaglie e dolori che partono da lontano e non sono del tutto vinte. La città di Treviso diventa un megafono del territorio. 

Wally sarà al Museo nel magnifico e potente ritratto che le ha dedicato Martini, opera considerata tra i capolavori italiano del Deco – continua Malachin -. Si tratta di una grande pastello alto 131 centimetri e largo 204 del 1925. Lei vi compare nel vestito da ballo di seta gialla indossato per una serata mondana in Casa Visconti. Lui la ritrae sdraiata su un raffinato divano, il volto incorniciato da un curioso copricapo e 4 fili di perle. Bellissima altera, una dea sicura della propria bellezza e del suo potere sugli uomini.

Il ritratto del conte Emanuele di Castelbarco

Lui – prosegue  Malachin -, egualmente ritratto da Alberto Martini nello stesso 1925, appare come un posato, affascinante nobiluomo del tempo, vestito da cavaliere con una appariscente giacca rossa e con un gruppo di libri poggiati sul tavolo alla destra (cavalli e libri, le sue passioni), in un grandioso pastello di 238 x 130 cm. Si tratta di una coppia di veri capolavori che tornano visibili assieme dopo quasi 40 anni. Furono esposte in coppia solo due volte: alla Biennale di Venezia del 1926 e alla mostra milanese del 1985-1986”. 

“Questa piccola erosione è un’anticipazione per quello che si vedrà dal 14 aprile, con l’inaugurazione della mostra ‘Donna in scena. Boldini Selvatico Martini’ – ha aggiunto Maria Teresa De Gregorio, assessore ai Beni Culturali e Turismo -.Due ritratti di Alberto Martini per i 70 anni dalla morte del grande artista: anche Treviso, in collaborazione con la Fondazione Oderzo Cultura che detiene il patrimonio di Martini, ha deciso di organizzare una mostra specifica verso fine anno in occasione delle celebrazioni. Un manifesto di emancipazione femminile e bellezza, grazie, volontà di esprimere i suoi desideri e raggiungerli. Una storia d’amore che finisce bene ma vuole raccontare anche tanto altro. Mostre ‘in casa’ ma di alto livello, riuscendo a valorizzare le opere, partendo dal patrimonio del Museo civico. Una mostra appetibile e glamour che andrà ad affrontare aspetti diversi dal solito”

Wally va ricordata come una ragazza ribelle e bellissima, una donna controcorrente. Il suo carattere, la sua determinazione, le sue relazioni sociali le mise a servizio di molte cause, dalla Resistenza, a Nomadelfia, al sociale, alla raccolta fondi per la rinascita e l’attività del Teatro alla Scala. Una grande donna e non solo una bella donna: su questo binomio sui muove la mostra “Donna in scena. Boldini Selvatico Martini” che sarà a Santa Caterina dal 13 aprile fino al 31 luglio.

Sarà una mostra dedicata alla donna protagonista di un’epoca. La sua entrata in scena è contrassegnata da battaglie di natura politica (il diritto al voto), sociale (affrancamento rispetto al ruolo subalterno al maschio), economico, e più in generale di emancipazione per i diritti che oggi consideriamo acquisiti. Una mostra d’arte, ma rivolta a comprendere significato più profondo della femminilità, fatta di battaglie e sofferenze, ma anche tenerezza e successi.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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