Valdobbiadene ricorda la professoressa Patrizia Casoni, scomparsa venerdì: negli anni novanta insegnò inglese alle medie del paese

Anche Valdobbiadene ricorda con affetto la professoressa Patrizia Casoni, mancata all’affetto dei suoi cari all’età di 62 anni lo scorso venerdì 21 gennaio.

Da vent’anni lavorava al Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” di Treviso ma per una decina di anni, tra il 1990 e gli anni 2000, aveva insegnato inglese alle scuole medie di Valdobbiadene.

I professori di allora la ricordano come una persona solare, disponibile e molto riservata, che ha saputo farsi apprezzare da studenti e colleghi.

“Insegnava inglese al tempo prolungato nelle tre classi della sezione D – spiega il professor Aldo Miotto – Era molto aggiornata dal punto di vista didattico e aveva delle grandi competenze informatiche. Utilizzava con disinvoltura le tecnologie telematiche, aspetto non scontato in quel periodo, e si era impegnata molto per far acquistare alla scuola un laboratorio linguistico. All’epoca era uno dei pochi insegnanti in grado di usare perfettamente il computer”.

Aveva un’ottima padronanza dell’inglese – continua -, anche perché aveva vissuto all’estero per un periodo, e possedeva delle abilità didattiche innovative. Dopo aver insegnato per una decina di anni nella scuola secondaria di primo grado ‘Efrem Reatto’ di Valdobbiadene, si era spostata al ‘Besta’ di Treviso e poi al Liceo ‘Da Vinci’, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicepreside. La scorsa estate l’avevo incontrata a Valdobbiadene e in me rimarrà sempre il ricordo di una persona dalle grandi capacità organizzative, affabile e aperta: con lei era impossibile litigare e il confronto era sempre garbato”.

Anche la professoressa Giuseppina Garozzo, collega ai tempi dell’esperienza nella scuola media di Valdobbiadene, ha voluto mettere in luce il bel modo di fare della professoressa Casoni, insieme alla sua disponibilità e alla sua umanità.

Il funerale dell’amata insegnante avrà luogo domani alle ore 15.30 nella chiesa parrocchiale di Sant’Agnese a Treviso.

(Foto: Facebook).
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