Ventidue denunce in due anni: in carcere con l’accusa di essere “ladro seriale” di bici e monopattini

Secondo gli inquirenti era diventato un incubo per chi lasciava in strada biciclette di valore e monopattini elettrici. A partire dal 2022 aveva collezionato ben 22 denunce per furto aggravato di biciclette e monopattini agendo su tutto il territorio comunale di Treviso, soprattutto fra la stazione degli autobus e Piazza Duomo.

Gli agenti del nucleo di polizia giudiziaria del Comando di Polizia locale del capoluogo, dopo avere raccolto le varie denunce, hanno ricostruito un quadro probatorio anche attraverso le immagini della videosorveglianza cittadina, depositando alla Procura della Repubblica di Treviso un puntuale e corposo fascicolo probatorio dal quale emergevano gravi indizi a carico di un’unica persona e in base ai quali il Pubblico ministero ha provveduto a richiedere al Giudice per le indagini preliminari la custodia cautelare in carcere, che è stata poi disposta con ordinanza.

E così, qualche giorno fa, gli agenti di via Castello d’Amore hanno dato esecuzione all’ordinanza della custodia cautelare in carcere a carico di un 28enne di cittadinanza moldava ma residente a Villorba e trasferito in carcere a Santa Bona a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

“I furti erano seriali e avevano destato in città un vero allarme sociale” le parole del comandante della Polizia Locale Andrea Gallo, il quale ringrazia “la Procura della Repubblica, che ha supportato il lavoro investigativo del Comando. Le denunce sono state fondamentali per perseguire l’autore, che adottava sempre la stessa tecnica. Una volta individuato il mezzo da rubare veniva forzato il lucchetto e portato alla stazione dei treni, da dove l’indagato prendeva spesso il treno per Mestre per venderlo a qualche balordo al fine di raccogliere del denaro per contattare poi spacciatori di sostanze”.

“In un paio di casi – aggiunge Gallo – i proprietari delle bici rubate hanno sporto denuncia dopo aver letto un cartello lasciato sul luogo dagli agenti proprio perché dalla videosorveglianza era emersa l’evidenza di un furto. Il cartello lasciato dagli agenti del Comando riportava questo messaggio: “Se non trovi qui la tua bicicletta rivolgiti al Comando di Polizia locale perché con ogni probabilità è stato oggetto di furto“, metodo semplice ma efficace per perseguire i responsabili dei furti di biciclette”.

(Foto: Comune di Treviso).
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