Verso il Nuovo Continente: giovedì la cena al Bloom fra Giappone, California e Wyoming

Gustoso, divertente ma anche educativo. Può essere definito così “Il giro del mondo in 80 grammi”, un viaggio culinario ispirato al romanzo più celebre di Jules Verne che ogni primo e ultimo giovedì del mese si può compiere al Bloom di Treviso, scoprendo mete lontane senza bisogno di prendere aerei. 

Ad ogni cena il format prevede un menu di tre portate ispirate ad altrettanti paesi toccati dal protagonista del romanzo Phileas Fogg, a cui si aggiunge un drink a tema. Se la scorsa volta si è fatto tappa in tre grandi capitali asiatiche quali Hong Kong, Taipei e Shanghai, giovedì prossimo, 1° febbraio, l’ottavo capitolo del viaggio culinario ci condurrà nel Nuovo Continente. 

Prima di salpare per gli Stati Uniti come Phileas Fogg e Passepartout saluteremo l’Asia passando per il Giappone. Il menu studiato da chef Matteo Bianchin come antipasto, infatti, prevede uno spring roll con salsa agrodolce e alga wakame: l’ultimo assaggio d’Oriente prima di attraversare il Pacifico. 

chef Matteo Bianchin

Approdati sulle coste del Nuovo Mondo la California accoglierà i viaggiatori con un clam chowder, una zuppa di pesce americana che, come sempre al Bloom, verrà servita accompagnata da una spiegazione della ricetta e delle sue origini. 

Dal mare si passerà all’estremo entroterra americano caratterizzato dalla natura selvaggia del Wyoming. La cucina (non ce ne vogliano gli americani) rispetto all’Asia qui perde di complessità, ma non certo di gusto. Il dessert, infatti, sarà un golosissimo cowboy cookie con salsa al cioccolato a cui seguirà, per concludere il pasto, un mojito al Sencha Sakura, un tè verde giapponese dalle note floreali. 

Questi, dunque, i tre piatti che verranno serviti giovedì sera, a partire dalle 8.30 (la cena è su prenotazione al 347 0867713). 

Per chi non avesse potuto partecipare alla cena precedente vale la pena riepilogare quanto assaggiato la volta scorsa. La settima tappa del viaggio ha preso il via dalle brulicanti strade di Hong Kong punteggiate da bancarelle dove confondersi con i locals sbocconcellando delle succulente fish ball.

Queste polpette di merluzzo (solitamente di pangasio) sono il tipico street food hongkonghese che chef Bianchin ha reinterpretato servendolo a mo’ di burger accompagnato da maionese al lime e zenzero (che ha bilanciato brillantemente il grasso del pesce). Come reinterpreterà i “classici” spring roll giovedì prossimo? Viene da chiedersi. Sta di fatto che le fish balls di Hong Kong, morbide dentro e coperte da una croccantissima panatura al panko fuori, hanno centrato il segno.

“A livello culinario Hong Kong ha una cucina molto diverso da quella della Cina tradizionale – ha spiegato lo chef del Bloom –: risente molto dell’influenza occidentale, visibile anche nella moda e nei costumi con qualche picco di stravaganza”. 

Un’altra storia è invece quella del lu rou fan tipico “comfort food” taiwanese a base di carne di maiale nonché portata principale della volta scorsa. Anche qui, senza ticket aerei e valige al seguito i viaggiatori del gusto hanno potuto immergersi nelle atmosfere suggestive di Taipei, moderna capitale dello Stato di Taiwan.  

“Il lu rou fan è un piatto millenario composto da un riso acidificato con aceto di riso (il lou), maiale brasato con zenzero, aglio, cipollotto e salsa di soia di vario tipo (rou) e da una salsa (fan)”. Per questo piatto Bianchin ha scelto le parti nobili del maiale quali spalla e pancia che ben si abbinano ai porri marinati e bruciati (come da tradizione) e all’uovo sodo onnipresente nei piatti asiatici. 

Se giovedì prossimo il dessert sarà un cookie american style, la volta scorsa il pasto si è concluso con un assaggio della torta più famosa di tutto l’Oriente, ovvero la torta nian gao.

Questo dolce tipico del Capodanno cinese ci ha condotti lungo la costa di Shanghai, nel cuore della città più popolosa del Paese, alla vigilia di un momento molto importante per il popolo cinese. Il 10 febbraio infatti si uscirà dall’anno del Coniglio per entrare in quello del Drago, l’anno più atteso di tutti. Secondo la tradizione la torta di nian gao (particolarmente gommosa e appiccicosa per via della farina di riso glutinica) deve staccarsi dalle mani senza lasciare residuo per essere preludio di un nuovo anno fortunato.  

“L’obiettivo de ‘Il giro del mondo in 80 grammi’ è uscire dagli schemi, esplorare nuovi mondi del gusto scoprendo nuove culture ma anche nuovi lati di noi stessi – conclude chef Bianchin- Dopo l’Europa, l’Africa, il Medio Oriente e l’Asia siamo pronti a fare il salto nel Nuovo continente”. Tutti i curiosi sono caldamente invitati a partecipare. 

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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