Area addestramento cani accanto ai siti naturalistici di Pederobba: non passano gli emendamenti di Zanoni al Piano faunistico venatorio del Veneto

Non sono passati gli emendamenti al Piano faunistico venatorio 2022-2027 della Regione Veneto, che riguardavano anche il campo di addestramento cani situato in golena del fiume Piave nel territorio dei Comuni di Pederobba e Valdobbiadene, presentati dal consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni.

Lo scorso mese di dicembre i consiglieri di maggioranza e di minoranza di Pederobba avevano presentato una mozione per chiederne lo spostamento (qui l’articolo), esprimendo la loro contrarietà alla collocazione del campo di addestramento cani non lontano dall’Oasi Lipu Garzaia e da altri importanti siti naturalistici.

“Per il problema dell’area addestramento cani – spiega il consigliere regionale Zanoni -, avevo presentato un primo emendamento al Piano faunistico venatorio regionale, che non è passato, per allargare l’Oasi Lipu Garzaia di Pederobba facendola coincidere con il sito di Rete Natura 2000. Con un secondo emendamento, invece, chiedevo che in tutti i siti appartenenti a Rete Natura 2000 non si potessero più istituire aree di addestramento cani. Anche questo non è passato”.

“Avevo presentato un ordine del giorno – prosegue -, che poi ho ritirato, sulla scadenza delle attuali aree di addestramento cani in Regione perché il relatore del Piano, il consigliere regionale Gianpiero Possamai, pur condividendolo, ha detto che non erano queste le modalità per arrivare al risultato. La Giunta regionale può comunque sempre decidere se le zone di addestramento cani presenti sul territorio regionale sono congrue oppure no”.

Rispetto al Piano faunistico venatorio in generale, Zanoni sottolinea che non è stato garantito il grado minimo di tutela per la fauna selvatica e gli uccelli migratori.

“Rispetto alla versione originaria è stata alzata al minimo previsto dalla legge la percentuale di territorio protetto in pianura, pari al 20% – continua -. Tuttavia a raggiungere questo obiettivo contribuiscono aree inadatte alla riproduzione e alimentazione della fauna selvatica, vedi i 10 mila ettari nella Laguna Viva di Venezia (La Laguna Viva è praticamente mare senza nessuna forma di vegetazione dove nessun uccello nidifica e alleva la prole). Quindi siamo ancora al di sotto del 20%. Inoltre non sono protetti i valichi montani e non sono state tutelate neanche le aree di Rete Natura 2000 dove sono state realizzate le grandi opere in deroga alla Direttiva Habitat”.

Zanoni registra anche aspetti positivi non banali, come l’ampliamento di alcune Zone di Ripopolamento e Cattura (Zrc), anche in provincia di Treviso, e soprattutto il miglioramento sostanziale delle procedure per ottenere il divieto di caccia nel proprio terreno.

Non solo sono stati eliminati alcuni appesantimenti burocratici – conclude -, ma verrà garantita la possibilità di fare domanda con cadenza annuale per fattorie didattiche, sociali e aziende agrituristiche, e a ogni proroga del piano per tutti gli altri cittadini, così da non ripetere la situazione attuale che vede i proprietari impossibilitati a presentare la richiesta dal 2007”.

(Foto: Andrea Zanoni).
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