Bigolino, auguri a Silvano Simeoni per i suoi 90 anni: fu staffetta partigiana e uno dei primi autisti della “Marca”

Ricordare il nostro passato è molto importante per apprezzare il nostro presente. Chi, allora, può esserci d’aiuto se non le persone che l’hanno vissuto?Silvano Simeoni (nella foto), classe 1928, è una di queste persone.

Oggi, giovedì 3 maggio, compie 90 anni. Abita felicemente a Bigolino di Valdobbiadene, sopra il caffè “Alla Mora” (nella foto sotto), di cui è proprietario, essendo il nipote della nota fondatrice del noto esercizio commerciale.

Valdobbiadene caffe alla mora
Quest’uomo è anche uno degli ultimi testimoni del 25 aprile 1945 e dei fatti che precedettero quest’importante evento nazionale di qua e di là del fiume Piave. Tanti gli episodi di quel tragico periodo che ha voluto raccontare e mostrare a Qdpnews.it, anche mediante l’aiuto di importanti documenti e foto d’epoca.

Per esempio quando, nel gennaio 1945, a soli diciassette anni fu assunto al comando Todt (nella foto la sua tessera) di Covolo di Pederobba, in villa Minetti, lavorando per i tedeschi alla costruzione di bunker e camminamenti lungo il Piave, oppure quando fu impiegato alla polveriera (artiglieria leggera da Fanteria) e al deposito carburante di Levada di Onigo.

Sfruttando questa condizione privilegiata divenne una staffetta partigiana della brigata “Mazzini”. Collaborò fornendo informazioni e, per un breve periodo, anche armi, orgoglioso di emulare il suo fratello maggiore Aurelio, partigiano combattente della brigata “Matteotti” sul Grappa.

Valdobbiadene Silvano Simeoni tessera della Todt Covolo
Di quella guerra il 90enne Simeoni ricorda anche tanti momenti belli. Tra questi, in particolare: la gioia per il bombardamento anglo-americano del ponte di Vidor e della polveriera di Levada (1° settembre 1944), le baldorie bonarie di tedeschi e fascisti al bar e al campo da bocce di sua zia Mora, l’amicizia con un soldato della Decima Mas di Bigolino, originario di Codroipo, che morì dopo aver calpestato una bomba sul Piave.

Oppure la liberazione di Bigolino, il 30 aprile 1945, e la resa tedesca con protagonisti i patrioti Jone Bellaio, Marcello Corrado, Antonio Mantoet, Ausilio e Marcello Miotto.

Il giorno più brutto? Quando, a fine settembre del 1944, insieme ad altre persone fu condotto forzatamente dai tedeschi a guardare gli impiccati di Bassano del Grappa, vittime del violento rastrellamento nazifascista.

Terminata la guerra e raggiunta la maggiore età, Silvano assolse il servizio di leva nel corpo degli Autieri ed ottenne la patente di guida per camion e corriere. Ritornato alla vita civile, lavorò come camionista da Trevisol e per altri 19 anni fu autista di corriere, prima con la ditta privata Anselmi-Baratto, poi fu assunto dalla società pubblica Atm e percorse per tanti anni la linea Cavaso del Tomba-Oderzo. Successivamente nacque l’azienda “La Marca” (oggi Mom) e Silvano ne fu uno dei primi autisti, percorrendo quotidianamente la Sinistra Piave fino alla meritata pensione.

Un ultimo aneddoto: se volete conoscere qualche segreto sulla fauna acquatica del Piave, rivolgetevi a Silvano. La pesca è da sempre la sua più grande passione e per tantissimi anni ha fatto parte della Riserva Medio Piave. Non fatevi sentire da sua moglie, però: per lei è sempre stato “un pescatore scatenato” e chissà quanti bonari litigi avranno fatto per colpa di questa sua grande passione.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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