Casella d’Asolo, viene aggredita verbalmente dal compagno in mezzo al mercato: un flashmob realistico per sensibilizzare contro la violenza sulle donne

Questa mattina verso le 11.45 una donna stava camminando nelle vicinanze del bar Posta a Casella d’Asolo, tra le bancarelle del mercato, quando improvvisamente un uomo, presumibilmente il compagno, ha cominciato a insultarla e a umiliarla davanti al pubblico incredulo di via Tintoretto.

Pochi istanti dopo una seconda signora si è unita alle ingiurie dell’uomo, rimproverando alla prima signora di aver mancato di rispetto al compagno.

Rimasta immobile al centro della strada, la vittima dell’oltraggio non ha reagito alla violenza verbale del marito, accucciandosi in mezzo alla via. A lei si sono uniti altri personaggi, tra uomini e donne, ugualmente raccolti a terra.

Ci è voluto qualche istante prima che il pubblico realizzasse che l’episodio era soltanto una messa in scena, un flashmob organizzato dall’assessorato ai servizi sociali, rappresentato da Andrea Canil, e Casa Alma, in collaborazione con dei volontari e dei teatranti della compagnia Terzo Atto di Valdobbiadene.

Dopo la scena, rappresentata in modo molto credibile da Andrea Ninello e Irene van Dijken, ai figuranti il presidente Roberto Bronca ha consegnato delle rose, tipico simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.

Dopo aver intonato coralmente una poesia tratta dalle opere di William Shakespeare, l’assessore Andrea Canil ha preso la parola spiegando le motivazioni che hanno spinto il gruppo a organizzare questo flash mob.

Come la violenza macchia le giornate di moltissime donne, così la riflessione su questo tema deve penetrare nella quotidianità delle persone. I numeri di queste violenze, spesso non denunciate e qualche volta segnali di una violenza potenzialmente letale, sono ancora molto alti, molto più di quanto possiamo immaginare.

“Spesso le vittime sono convinte che l’aggressività di un uomo sia qualcosa di normale – spiega l’assessore Canil -. E questo riguarda anche coloro a cui le vittime si confidano: il nostro messaggio di oggi è duplice. Cerchiamo di far sapere che anche qui ad Asolo ci sono delle strutture capaci di accogliere le vittime di questa violenza, certo sperando che non ce ne sia mai bisogno”

La parola, poi, è passata anche a Mirella Ismaili, responsabile del centro antiviolenza Casa Alma di Asolo: “La violenza di genere è una questione culturale che prescinde da razza e orientamento religioso. Di 100 donne all’anno che vengono da noi a manifestare questi abusi. Non bisogna puntare il dito contro tutti gli uomini, occorre soltanto che le donne siano consapevoli del problema e sappiano affrontarlo”.

“Si parla di violenza quando c’è un abuso di potere, che sia in forma verbale, fisica, o anche soltanto attraverso le minacce – spiega Ismaili -. Attraverso questa rappresentazione abbiamo cercato di far capire che spesso il problema è trasversale e anche le denigrazioni psicologiche possono portare all’isolamento. Di questo tema bisogna parlare anche con i più piccoli, per cercare di allontanarli da questo concetto”. 

Prima della messinscena sono ovviamente state allertate anche le forze dell’ordine, in modo che l’evento non procurasse allarmi. I figuranti si sono assicurati di coinvolgere più pubblico possibile, attendendo l’orario di punta, in modo che questo episodio, sebbene ingannevole, rimanesse impresso nella memoria degli spettatori e li convincesse a riflettere su un problema molto più diffuso di quanto pensassero. 

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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